2008-01-18 12:28:45

Udienza di Benedetto XVI alla delegazione finlandese luterana: la comune preghiera dei cristiani è "la porta regale dell'ecumenismo". Intervista con mons. Fortino


La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si apre oggi ha visto Benedetto XVI subito impegnato in un importante incontro ecumenico. Il Papa ha ricevuto una delegazione ecumenica proveniente dalla Finlandia, che in questi giorni si trova tradizionalmente a Roma per la festa di Sant’Enrico, patrono del Paese finnico. Il Pontefice ha indicato nel valore della preghiera la “porta regale dell’ecumenismo” e di un dialogo fra cristiani del quale, ha affermato, l’Europa attuale non può fare a meno. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Dove stia l’importanza concreta, che incide nella società, del dialogo luterano-cattolico, Benedetto XVI lo ha affermato con chiarezza nell’ultima frase: nelle “nuove e mutevoli” circostanze dell’Europa di oggi, “c’è molto che luterani e cattolici possono fare insieme al servizio del Vangelo e la promozione del Regno di Dio”. Sul significato spirituale che impegna le due parti nella ricerca della piena comunione, il Papa si è soffermato invece sin dalle prime battute del suo intervento, al cospetto del vescovo luterano, Kari Mäkinen. Ispirandosi al tema della Settimana 2008 - “Pregare incessantemente” - Benedetto XVI ha osservato che “in un certo senso, la Settimana di preghiera trae le sue origini dal momento in cui Gesù patì la sofferenza e la morte”, pregando per i suoi discepoli: “Che tutti siano una cosa sola” perché “il mondo creda”. “Questa infatti è la porta regale dell’ecumenismo", ha affermato il Papa. Tale preghiera "ci porta a guardare il Regno di Dio e l'unità della Chiesa in un modo nuovo, che rafforza i nostri legami di comunione e che ci consente di affrontare con coraggio le memorie dolorose, i pesi sociali e le debolezze umane, che rappresentano molta parte delle nostre divisioni”.

 
Un’autentica vita di comunione “è possibile - ha proseguito Benedetto XVI - solo quando gli accordi dottrinali e le dichiarazioni formali sono costantemente guidati dalla luce dello Spirito Santo”. Ed ha aggiunto: “Dobbiamo essere grati per i frutti del dialogo teologico Luterano-cattolico nordico, in Finlandia e in Svezia, riguardante le questioni centrali della fede cristiana, compresa la questione della Giustificazione nella vita della Chiesa. Possa il dialogo continuo portare a risultati concreti e azioni che esprimono e costruiscano la nostra unità in Cristo e, pertanto, rafforzino i rapporti tra i cristiani”.

 
Quattrocentocinquanta anni fa, moriva un celebre teologo finnico, Mikael Agricola, la cui traduzione della Bibbia, ha ricordato il Pontefice, “ha avuto un impatto enorme sulla lingua e sulla letteratura finlandese”. Il tributo conferitogli dal Paese nordeuropeo è utile per sottolineare ancora, ha concluso Benedetto XVI, “l'importanza della Scrittura per la Chiesa, per i singoli cristiani e per l'intera società”, in un’Europa che Benedetto XVI vede immersa in situazioni non facili.

 
L’udienza con la delegazione luterana finlandese, benché tradizionale nell’agenda pontificia, cade quest’anno in coincidenza con l’inizio della 100.ma Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Ieri, il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, l’ha inaugurata con una cerimonia nella chiesa romana di Santa Brigida, alla presenza proprio della delegazione ecumenica della Finlandia. La storia di questo evento risale all’intuizione che nel 1908 ebbe un sacerdote anglicano, padre Paul Wattson, co-fondatore della Society of Atonement, che propose quello che lui chiamò un “Ottavario per l'unità dei cristiani”. Nelle sue intenzioni, l’unità voleva dire un “ritorno” alla Chiesa cattolica romana. Fu in quella occasione che vennero fissate le date di inzio e fine, rimaste invariate a tutt’oggi: il 18 gennaio - allora festa della Cattedra di Pietro - e il 25 gennaio, festa della Conversione di San Paolo.

 
Per molti cristiani, tuttavia, l'idea del “ritorno” all’unità con Roma impediva di associarsi in preghiera ai cattolici: fu ciò che rilevò, nel 1936, l’Abbé Paul Couturier di Lione, che diede inizio, nelle stesse date, alla “Settimana di Preghiera Universale per l'Unità dei Cristiani”. L’esperienza è poi cresciuta diventando un appuntamento ecumenico rituale e molto sentito al punto che, dal 1973, ogni anno un gruppo ecumenico viene invitato a preparare la prima bozza del materiale della Settimana, poi riesaminato dal gruppo preparatorio internazionale nominato dalla Commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) e dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Da rilevare che nei Paesi dell'emisfero nord l’iniziativa si celebra in gennaio, mentre in quelli dell'emisfero sud, dove gennaio è periodo di vacanza, viene celebrata in altre date, ad esempio nel tempo di Pentecoste.

Quest’anno, dunque, la Settimana per l’unità ha come tema un passo della Prima Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi: “Pregate continuamente”. Giovanni Peduto ne ha parlato con mons. Eleuterio Fortino, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani:RealAudioMP3


R. – E’ sintomatico che si sia presa la Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi. San Paolo aveva creato la prima comunità cristiana a Tessalonica. Poi, dopo un certo tempo sente che vi sono delle divisioni. Allora, scrive quella lettera e dice: “Pregate continuamente. Pregate incessantemente”. La preghiera fa parte di quel nucleo centrale che è l’anima dell’intero movimento ecumenico. Siamo convinti che la santa causa di ristabilire la piena unità tra i cristiani supera la forza umana, quindi fa affidamento alla preghiera

 
D. – Nell’ambito del dialogo ecumenico, un posto di grande rilievo è quello delle relazioni tra cattolici e ortodossi e in questo campo lei è un esperto. Può farci una sintesi dell’attuale situazione del dialogo cattolico-ortodosso?

 
R. – Lei si riferisce al dialogo cattolico-ortodosso, cioè al dialogo teologico. Quest’anno questo dialogo ha compiuto un passo positivo: si è aperto al futuro. Nel mese di ottobre, dall’8 al 14, si è tenuta a Ravenna la decima sessione della Commissione mista internazionale fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme, con la partecipazione di tutte le Chiese autocefale. Il tema è un tema ampio, un tema difficile, un tema che non si risolve in una sessione, anche se questa sessione ha dato particolare importanza e ha avuto convergenze importanti. L’ultima era la comunione ecclesiale, la conciliarità e l’autorità nella Chiesa. Si è affrontata in particolare l’autorità nella Chiesa a livello universale, cioè quale sia il ruolo del vescovo di Roma nella comunione delle Chiese. Il progresso stato è che alla luce della storia, riflettendo sul primo millennio, si è concordato che – nel testo si parla di Oriente e Occidente, di cattolici e ortodossi – nella Chiesa a livello universale ci sia un “protos”, un primo, cioè il vescovo di Roma, che ha un ruolo particolare nella Chiesa di Cristo. La Commissione ha sottolineato come problematico e da discutere il fatto che non siano d’accordo, cattolici e ortodossi, sulle prerogative di questo primato. E per l’anno prossimo ha proposto che si riunisca la Commissione sul tema “Il ruolo del vescovo di Roma nella comunione ecclesiale, nel primo millennio”, cioè si cominci a studiare come di fatto la comunione delle Chiese e il ruolo del vescovo di Roma sia stata concretamente vissuta nella storia, considerando i cambiamenti che ci sono stati, la maturazione che è avvenuta nella coscienza cristiana e i problemi posti che meritano una soluzione.

 
D. – Quando e dove questo incontro?

 
R. – Nella prima parte di questo anno 2008 si incontreranno due sottocommissioni di studio sullo stesso tema parallelo. Poi, dal 27 settembre al 4 ottobre, si incontrerà il Comitato misto di coordinamento, che dagli studi fatti dalle sottocommissioni preparerà una sintesi organica come progetto da sottoporre alla sessione plenaria. La sessione plenaria si riunirà nell’autunno del 2009. La data e il luogo non sono stati ancora fissati. La sessione sarà ospite della Chiesa ortodossa.

 
D. – I suoi auspici mons. Fortino per il futuro?

 
R. – I miei auspici sono quelli che provengono dal tema della preghiera dell’unità di quest’anno. La preghiera continua e l’auspicio finale è che tutti i cristiani possano celebrare insieme l’unico sacrificio di Gesù Cristo: l’Eucaristia.







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