Lettera del Papa a padre Kolvenbach, in occasione della 35.ma Congregazione generale
della Compagnia di Gesù
Alcuni giorni prima di presentare la sua rinuncia a superiore generale della Compagnia
di Gesù, padre Peter Hans Kolvenbach ha ricevuto una lettera personale del Papa. Padre
Kolvenbach – riferisce in un comunicato la Compagnia di Gesù - ha condiviso la lettera
con i membri della Congregazione generale e con tutta la Compagnia, e ha riferito
a Benedetto XVI “la profonda attenzione e gratitudine” con cui era stato accolto il
suo messaggio”. Ai gesuiti, padre Kolvenbach ha comunicato “l’affetto, la vicinanza
spirituale, la stima e la gratitudine con cui i successori di Pietro hanno guardato
e guardano alla Compagnia di Gesù, continuando ad aspettarne un fedele servizio per
l’annuncio integro e senza incertezze del Vangelo nel nostro tempo”. Il servizio di
Roberto Piermarini:
Ponendosi
in continuità con gli interventi dei suoi predecessori, il Santo Padre richiama nella
sua lettera il legame particolare che lega la Compagnia di Gesù al Successore di Pietro,
espresso dal "quarto voto" di speciale obbedienza al Papa come definito nella “Formula”
fondazionale di sant’Ignazio: “Militare per Iddio sotto il vessillo della Croce e
servire soltanto il Signore e la Chiesa sua sposa, a disposizione del Romano Pontefice,
Vicario di Cristo in terra”. “Di questa fedeltà, che costituisce il segno distintivo
dell’Ordine, la Chiesa ha ancora più bisogno oggi – sottolinea il Papa – in un’epoca
in cui si avverte l’urgenza di trasmettere, in maniera integrale, ai nostri contemporanei
distratti da tante voci discordanti l’unico e immutato messaggio di salvezza che è
il Vangelo, 'non quale parola di uomini, ma com’è veramente, quale parola di Dio',
che opera in coloro che credono”.
“L'opera evangelizzatrice
della Chiesa conta pertanto molto sulla responsabilità formativa che la Compagnia
ha nel campo della teologia, della spiritualità e della missione”, continua il Papa
il quale chiede alla Congregazione generale che "riaffermi, nello spirito di sant'Ignazio,
la propria totale adesione alla dottrina cattolica, in particolare su punti nevralgici
oggi fortemente attaccati dalla cultura secolare, come, ad esempio, il rapporto
fra Cristo e le religioni, taluni aspetti della teologia della liberazione e vari
punti della morale sessuale, soprattutto per quel che riguarda l'indissolubilità del
matrimonio e la pastorale delle persone omosessuali”. “Il segreto dell’autentico successo
dell’impegno apostolico e missionario di ogni cristiano e ancora più di quanti sono
chiamati ad un più diretto servizio al Vangelo – scrive il Papa – presuppone un’intima
comunione con Colui che ci chiama ad essere suoi amici e discepoli, un’unità di vita
e di azione che si alimenta di ascolto della sua parola, di contemplazione e di preghiera,
di distacco dalla mentalità del mondo e di incessante conversione al suo amore perché
sia Lui, il Cristo, a vivere ed operare in ciascuno di noi”.
Benedetto
XVI, nella sua lettera, auspica che la presente Congregazione “riaffermi con chiarezza
l’autentico carisma del Fondatore per incoraggiare tutti i Gesuiti a promuovere la
vera e sana dottrina cattolica”. Riprendendo le parole di Giovanni Paolo II del 1995,
il Pontefice invita inoltre i membri della Congregazione a riaffermare “senza equivoci
e senza esitazioni”, la fedeltà amorosa al carisma, indicato da sant’Ignazio, come
fonte sicura di rinnovata fecondità”. Benedetto XVI, rifacendosi alle parole del suo
precedessore Paolo VI, invita a non alterare e non sfigurare “l’identità fondamentale
della figura del Gesuita, quale è descritta nella Formula Instituti, quale la storia
e la spiritualità propria dell’Ordine la propongono e quale l’interpretazione autentica
dei bisogni stessi dei tempi sembra oggi reclamare”.
La
Compagnia di Gesù, - afferma, nella sua lettera di risposta al Papa, Padre Kolvenbach
- dichiara la propria volontà di rispondere sinceramente agli inviti e alle richieste
del Santo Padre. La Congregazione Generale dedicherà ad essi tutta l’attenzione dovuta
nel corso dei suoi lavori, una considerevole parte dei quali sarà dedicata appunto
ai temi della identità e della missione dei Gesuiti e della obbedienza religiosa ed
apostolica, in particolare della obbedienza al Papa.