2008-01-18 14:57:47

Gaza: sempre più drammatica la situazione umanitaria


Nuova fiammata di violenza in Medio Oriente. Nella Striscia di Gaza continuano i raid israeliani ed il lancio di razzi Qassam verso lo Stato ebraico. Una situazione che rischia di degenerare sempre di più per la decisione di Israele di chiudere i valichi. Si teme un’emergenza umanitaria. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3


Il premier israeliano Ehud Olmert è stato chiaro ieri, parlando a Tel Aviv: ha detto che la guerra continuerà fino a quando non cesseranno i lanci di razzi contro lo Stato ebraico. Si riaccendono così i toni mentre a livello diplomatico continua il dialogo tra le parti che ad Annapolis, negli Stati Uniti, avevano trovato un’intesa di massima per un accordo di pace tra israeliani e palestinesi. C’è da capire allora quanto le perdite sul terreno condizioneranno il dialogo appena ripreso. Anche oggi si registrano tre vittime palestinesi, dopo le sette di ieri, in un raid aereo israeliano sulla zona di Jabalya. L’operazione è scattata in risposta al continuo lancio di razzi Qassam sulla città di Sderot che hanno provocato notevoli danni. Ieri sera Olmert ha compiuto un sopralluogo sulla zona ed ha promesso agli abitanti del luogo aiuti materiali. Il ministro della Difesa Barak ha ordinato la chiusura di tutti i valichi fra Israele e Gaza, una misura che resterà in vigore alcuni giorni sia per quanto riguarda il traffico di merci che il transito di persone. Nella zona vivono oltre un milione di abitanti in condizioni di assoluta miseria. Il provvedimento ha fatto subito allarmare le organizzazioni umanitarie che temono l’isolamento della Striscia di Gaza. Per l’agenzia delle Nazioni Unite di sostegno ai profughi palestinesi, già la situazione era difficile prima di questa nuova misura che non può far altro che complicare le cose. Un portavoce dell’agenzia si è detto meravigliato del provvedimento proprio mentre si tenta il rilancio del dialogo. “La chiusura dei valichi - ha precisato - non è certo nell’interesse della pace”.







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