2008-01-16 12:12:39

Quando Benedetto XVI disse: "Il grande Galileo"


Le polemiche sulla visita del Papa a La Sapienza hanno coinvolto il rapporto tra scienza e fede e alcune frasi del Papa su Galileo. Ma cosa pensa in realtà Benedetto XVI di Galileo? Ascoltiamolo dalla sua stessa voce in questo servizio di Sergio Centofanti:RealAudioMP3


“Il grande Galileo ha detto che Dio ha scritto il libro della natura nella forma del linguaggio matematico. Lui era convinto che Dio ci ha donato due libri: quello della Sacra Scrittura e quello della natura. E il linguaggio della natura – questa era la sua convinzione – è la matematica, quindi essa è un linguaggio di Dio, del Creatore”.
 
Sono le parole che il Papa ha pronunciato il 6 aprile 2006 incontrando i giovani in Piazza San Pietro in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù. Benedetto XVI parla di questo “grande” scienziato cattolico vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600 per mostrare ai giovani l’armonia tra scienza e fede. Afferma che “la matematica … è una grande, geniale invenzione dello spirito umano” e che “è veramente la chiave per comprendere la natura” che è “strutturata in modo matematico”. La matematica e la struttura dell’universo dunque – aggiunge - coincidono: e questo ci mostra “la struttura intelligente dell’universo”:

 
“Adesso ci sono anche teorie del caos, ma sono limitate, perché se il caos avesse il sopravvento, tutta la tecnica diventerebbe impossibile. Solo perché la nostra matematica è affidabile, la tecnica è affidabile. La nostra scienza, che rende finalmente possibile lavorare con le energie della natura, suppone la struttura affidabile, intelligente della materia”.
 
Dietro la coincidenza sorprendente di queste due intelligenze, quella della scienza e quella della struttura dell’universo – prosegue il Papa – appare un’unica intelligenza “a monte di entrambe”, “appare il disegno della Creazione”. E a questo punto – afferma – “ci sono solo due opzioni”: “Dio o c’è o non c’è”:

 
“O si riconosce la priorità della ragione, della Ragione creatrice che sta all’inizio di tutto ed è il principio di tutto - la priorità della ragione è anche priorità della libertà – o si sostiene la priorità dell’irrazionale, per cui tutto quanto funziona sulla nostra terra e nella nostra vita sarebbe solo occasionale, marginale, un prodotto irrazionale - la ragione sarebbe un prodotto della irrazionalità. Non si può ultimamente “provare” l’uno o l’altro progetto, ma la grande opzione del Cristianesimo è l’opzione per la razionalità e per la priorità della ragione. Questa mi sembra un’ottima opzione, che ci dimostra come dietro a tutto ci sia una grande Intelligenza, alla quale possiamo affidarci”.

 
Il Papa così conclude il suo discorso partito da Galileo:

 
“Se guardiamo alle grandi opzioni, l’opzione cristiana è anche oggi quella più razionale e quella più umana. Per questo possiamo elaborare con fiducia una filosofia, una visione del mondo che sia basata su questa priorità della ragione, su questa fiducia che la Ragione creatrice è amore, e che questo amore è Dio”.







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