Italia: Prodi respinge le dimissioni di Clemente Mastella
Scossone politico in Italia dove il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, si
è dimesso in seguito alla notizia degli arresti domiciliari per sua moglie, accusata
dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere di tentata concussione. Solidarietà del
mondo politico al Guardasigilli. Il nostro servizio:
Le dimissioni
del ministro Mastella sono state respinte dal premier Prodi. Lo si legge in una nota
di Palazzo Chigi, dove il Guardasigilli è giunto per rimettere il mandato. Uscendo
dall’incontro con Prodi, Mastella ha ringraziato per la solidarietà ricevuta e ha
detto che deciderà successivamente. Poco prima l’UDEUR aveva affermato che il ministro
non avrebbe fatto passi indietro ed aveva ribadito la fedeltà all’alleanza politica
con il governo. Le dimissioni sono state presentate stamani in aula alla Camera dove
era in programma il tradizionale discorso sullo stato della Giustizia. Ma ad irrompere
nelle dichiarazioni del ministro è stata l’attualità con la notizia degli arresti
domiciliari della moglie, Sandra Lonardo, per tentata concussione nei confronti
del direttore generale dell'ospedale di Caserta. Un’indagine partita da alcune intercettazioni
telefoniche che avrebbero poi portato la Procura di Santa Maria Capua Vetere al provvedimento
di fermo. Un provvedimento, però ,che ancora non sarebbe stato notificato così come
ha riferito la stessa moglie di Mastella. Mentre il mondo politico esprime solidarietà
al leader dell’Udeur, si riaccende lo scontro con la magistratura. Nel suo intervento,
il ministro Mastella, deluso e a tratti commosso, ha detto di aver resistito alla
“molte scorribande corsare sul fronte personale”. “Sono percepito da frange estremiste
delle toghe – ha detto - come un nemico da abbattere”. “Una scientifica trappola”,
così si è riferito alla vicenda della moglie “presa in ostaggio” - ha aggiunto - “in
modo vile e ignobile”. L’ANM, Associazione Nazionale dei Magistrati, “respinge la
condanna unanime del Parlamento alla magistratura” ma esprime anche “apprezzamento
per il gesto del ministro”. Alle 16.30, dibattito al Senato sulle dimissioni del Guardasigilli;
l’opposizione ha chiesto la presenza in aula di Prodi.
Italia-referendum
elettorale Con ogni probabilità, nel pomeriggio di oggi, i giudici della Corte
Costituzionale si pronunceranno sull’ammissibilità dei tre quesiti referendari in
materia di legge elettorale. In mattinata sono terminate le audizioni, a porte chiuse,
degli avvocati rappresentanti il comitato promotore del referendum e dei difensori
dei gruppi parlamentari e dei partiti che si oppongono ai quesiti referendari.
Italia-rifiuti L’emergenza
rifiuti al centro di un nuovo incontro a Palazzo Chigi tra il premier Prodi, il ministro
dell’interno Amato e il supercommissario De Gennaro. Una riunione che arriva dopo
le rassicurazioni del governo sulla situazione sanitaria nelle zone interessate. Più
allarmata la Commissione Europea che ieri ha minacciato multe per l’Italia se non
saranno intraprese azioni per risolvere il problema rifiuti. Al microfono di Luca
Collodi sentiamo Don Gaetano Romano, direttore della Caritas dell’arcidiocesi
di Napoli e parroco di San Giovanni a Teduccio, uno dei comuni colpiti dall’emergenza:
R. –
Si avverte un lieve miglioramento ed è per noi un grosso segnale di speranza. Però,
restano ancora delle problematiche non facili da risolvere. Abbiamo circa 50 mila
studenti che non riescono ad andare a scuola; c’è tanta esasperazione ancora nella
gente – comprensibilissima – ma rivolgiamo un invito alla prudenza perché in queste
manifestazioni pacifiche si infiltrano facilmente quelli che traggono degli interessi
dalla confusione, dal caos. C’è purtroppo perdita di lavoro, c’è un calo economico,
il turismo ne risente notevolmente ... C’è un notevole contributo che sta dando adesso
l’esercito, soprattutto per liberare le strade dei luoghi pubblici in modo che la
vita riprenda quanto più serenamente possibile.
D.
– Don Gaetano, che cosa fa la Chiesa napoletana e in particolare la Caritas, di cui
lei è direttore?
R. – Abbiamo avuto tre momenti particolarmente forti.
Il primo, l’invito alla preghiera del cardinale Sepe. Questa è una situazione prevista
da Gesù: “certe volte non sapete che cosa chiedere, ma grazie a Dio, il Padre sa di
cosa avete bisogno”. Quindi, abbiamo chiesto e chiediamo nella preghiera di illuminare
tutti perché ognuno per la sua parte possa contribuire alla risoluzione. C’è stato
poi un appello scritto dei vescovi della Campania in cui si segnala la responsabilità
di tutti alla risoluzione del problema. E poi, si sono riunite tutte le Caritas e
le pastorali sociali delle diocesi della Campania: ci siamo predisposti a collaborare
a quello che dovrà essere il progetto del Commissario De Gennaro. Bush-Medio
Oriente Si chiude nel segno dell’ottimismo il tour mediorientale del presidente
americano, George W. Bush. Lasciando l’Egitto, ultima tappa del suo viaggio, ha detto
di essere fiducioso per l’accordo di pace tra israeliani e palestinesi entro la fine
dell’anno e incassando in tal senso l’appoggio del suo omologo egiziano Mubarak. Parlando
poi del Libano, ha invitato Siria e Iran a mettere fine “alle interferenze politiche”
nel Paese.
Medio Oriente Non accenna a diminuire la tensione in
Medio Oriente. In un raid israeliano a Gaza, tre persone sono rimaste uccise, fra
le quali un bambino. Almeno 25 razzi sono stati lanciati sulla città israeliana di
Sderot dopo le operazioni dello Stato ebraico di ieri che avevano provocato 19 vittime.
Intanto, il leader del braccio armato della Jihad islamica in Cisgiordania, Walid
Obeidi, è stato ucciso in un conflitto a fuoco da truppe israeliane vicino a Jenin.
Feriti anche due militanti della Jihad. L’uomo era ricercato da 7 anni. Sempre in
Cisgiordania, sono stati sgomberati due avamposti illegali eretti da coloni. Infine,
a livello politico il leader di uno dei maggiori partiti di destra israeliani, Liberman,
ha lasciato la coalizione di governo in polemica con l’avvio di negoziati con l’Autorità
Nazionale Palestinese per la futura definizione dei confini israelo-palestinesi.
USA-primarie Una
nuova tappa nel lungo percorso elettorale per il rinnovo della presidenza statunitense.
Le primarie nello Stato del Michigan hanno riservato una sorpresa in campo repubblicano
con la netta vittoria dell’ex governatore del Massachusetts Mitt Romney, seguito a
distanza dal senatore McCain e dall’ex governatore dell’Arkansas Huckabee. Per parte
democratica, ad aggiudicarsi anche le primarie in Michigan è stata la senatrice newyorkese
Hillary Clinton. Il servizio di Stefano Leszczynski:
Hillary
Clinton vince nel Michigan senza avere avuto in realtà la possibilità di perdere.
In questo Stato, infatti, la decisione delle autorità civili di anticipare la data
delle primarie ha provocato forti polemiche con i vertici dei partiti democratico
e repubblicano. Di qui, la decisione dei repubblicani di dimezzare i delegati per
la Convention, mentre i democratici li hanno addirittura azzerati. Il senatore afro-americano,
Barack Obama, e l’ex senatore, Jhon Edwards, hanno ritirato il loro nome dalle schede
lasciando di conseguenza ai democratici la scelta tra la Clinton e un voto neutrale.
Il nuovo confronto quindi tra la Clinton e l’altro favorito democratico Obama non
si avrà prima del 26 gennaio in South Carolina, dove gli afro-americani rappresentano
il 50 per cento dell’elettorato dell’asinello a stelle strisce. Più serrata e ad effetto
la corsa alla candidatura repubblicana, che ha visto la vittoria con ampio margine
del miliardario mormone Mitt Romney, finora dietro agli altri due candidati del partito
dell’elefantino Mike Huckabee, vincitore nell’Iowa e Jhon McCain, uscito vittorioso
dalla sfida elettorale in New Hampshire.
Iraq-attentato In Iraq.
Sono 8 le vittime dell’attentato di stamani in mercato di Baquba, a nord di Baghdad.
A farsi saltare in aria una donna kamikaze con indosso una cintura esplosiva. Almeno
7 i feriti.
Pakistan-violenze Sempre infuocato il confine tra Pakistan
e Afghanistan. Incerto il numero delle vittime – 40 o 50 militanti islamici- dopo
gli scontri tra i ribelli e l’esercito pakistano. Almeno 7 militari sono rimasti uccisi.
I combattimenti si sono verificati nel distretto del Sud Waziristan dopo che gli insorti
avevano attaccato una postazione delle truppe di Islamabad.
Sri Lanka-
attentato Grave il bilancio di un attentato dinamitardo in Sri Lanka. Sono
26 le vittime, tre i bambini, uccise dall’esplosione che ha investito il pullman sul
quale viaggiavano. Il fatto è accaduto nel distretto centrale di Moneragala, a circa
240 chilometri a sud-est di Colombo. Oltre 60 i feriti. L’attentato di oggi mette
la parola fine sulla tregua concordata tra il governo e i ribelli Tamil nel 2002.
Kenya-politica Nuove violenze in Kenya all’indomani della prima
seduta del Parlamento convocato ieri dopo le elezioni di dicembre che hanno sancito
la vittoria del presidente Kibaki. Nelle manifestazioni, indette dall’opposizione
contro l’esito delle urne, la polizia ha ucciso un uomo a Kisumu; a Mombasa ha usato
i gas lacrimogeni per disperdere la folla. Le proteste arrivano dopo che la formazione
di Odinga ieri è riuscita a far eleggere alla guida del Parlamento un suo rappresentante:
Kenneth Marende.
Uzbekistan- presidente Davanti alle due camere
del Parlamento e alla presenza dei corpi diplomatici accreditati, Islam Karimov, al
potere da vent’anni, ha giurato oggi come presidente dell’Uzbekistan dopo la netta
affermazione – oltre l’88 per cento - nelle elezioni del 23 dicembre scorso. Le consultazioni
furono definite dall’OSCE “non democratiche”. Karimov resterà in carica altri 7 anni.
Spagna-elezioni Con lo scioglimento del Parlamento e l’annuncio
ufficiale delle prossime elezioni legislative per il 9 marzo, la Spagna é entrata
in un nuovo periodo elettorale anche se la campagna vera e propria inizierà il 22
febbraio. Il servizio di Ignazio Arregui:
Si è
conclusa l’attuale legislatura, l’ottava da quando è stata instaurata la democrazia
nel 1977, in un clima di permanente tensione e conflittualità tra l’esecutivo socialista
e il Partito Popolare all’opposizione. In 31 anni, sono stati cinque i governi socialisti,
tre quelli di destra o centro-destra. Cinque i capi di governo: Suarez, Calvo Sotelo,
Gonzalez, Aznar e Zapatero. Dal punto di vista politico-istituzionale, i primi anni
sono stati caratterizzati da un forte spirito di servizio al Paese, di dialogo tra
le forze politiche e di dinamismo nella creazione di un sistema democratico e quasi
federale. Negli ultimi anni invece, nonostante lo sviluppo socioeconomico raggiunto
dalla Spagna, i leader politici hanno dato prove di un radicalismo e di intolleranza
che ha reso impossibile, tranne qualche eccezione, il consenso perfino in questioni
di interesse nazionale. In questo momento é difficile prevedere il risultato delle
prossime elezioni; negli ultimi mesi il Partito Popolare, secondo i sondaggi, ha recuperato
terreno rispetto ai socialisti. Dal punto di vista dei principi morali fondamentali,
il Parlamento spagnolo ha approvato alcune leggi che hanno favorito il cosiddetto
divorzio-express, l’aborto. Sono state legalizzate inoltre situazioni contrarie all’istituzione
matrimoniale e familiare, favorendo perfino l’adozione dei bambini da parte di coppie
omosessuali. Divisioni permangono sul modo di affrontare il fenomeno del terrorismo,
specialmente quello dell’ETA. Si sono registrate anche tensioni tra il governo centrale
e alcune regioni autonome, in particolare la Catalogna e i Paesi Baschi. In campo
educativo, risulta preoccupante il basso livello nel rendimento degli studenti, alto
l’indice di fallimento scolastico. Resta forte la crescita economica che ha reso la
Spagna l’ottava potenza economica del mondo. Ridotta la disoccupazione a fronte dell’aumento
dei contratti a termine ma, secondo alcuni esperti, il Paese starebbe rallentando
in modo preoccupante.(Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 16E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.