Conferenza stampa alla Radio Vaticana del Gruppo di Coordinamento per la Terra Santa
Si è tenuta stamani presso la Sala Marconi della nostra emittente la conferenza stampa
del Gruppo di Coordinamento per la Terra Santa, l’iniziativa della Santa Sede che,
dal 1998, sostiene i cristiani e i responsabili ecclesiali della regione. Presenti
il cardinale Sean Brady, arcivescovo di Armagh, in Irlanda; mons. Michel Dubost, vescovo
di Evry, in Francia; mons. William Kenney, vescovo ausiliare di Birmingham, in Gran
Bretagna; mons. Joan Enric Vives, vescovo di Urgell, in Spagna; mons. V. James Weisgerber,
arcivescovo di Winnipeg, in Canada. In particolare i vescovi nord americani ed europei
membri del Gruppo di coordinamento hanno effettuato nei giorni scorsi il tradizionale
pellegrinaggio-incontro a Gerusalemme e in Palestina ed organizzano regolarmente iniziative
di preghiera, incoraggiando i pellegrinaggi nei luoghi del Signore e svolgendo, nei
rispettivi Paesi, attività di sensibilizzazione e sostegno a favore delle comunità
cristiane locali. In concomitanza con la Visita ad Limina della Conferenza dei Vescovi
Latini nelle Regioni Arabe (CERLA), il Gruppo ha incontrato stamani il Cardinale Segretario
di Stato Tarcisio Bertone, il Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali
cardinale Leonardo Sandri e l’Arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti
con gli Stati. Il servizio di Giada Aquilino:
A conclusione della
visita di quest’anno in Terra Santa, i presuli del Gruppo di Coordinamento – nel loro
comunicato finale – hanno ricordato l’impegno per i luoghi dove nacque Gesù, oggi
teatro di violenze e scontri tra israeliani e palestinesi. “Nell’anno in cui il mondo
ha dedicato una rinnovata attenzione” ad una giusta pace tra i due popoli, scrivono
i membri dell’organismo, “abbiamo constatato che la situazione sociale, politica e
umanitaria in Israele e Palestina è complessa e che le soluzioni non sono facili da
trovare”. I vescovi ricordano di aver incontrato persone che sono “pessimiste” sugli
sforzi in atto, ma molte di loro “anelano ad un futuro di libertà, pace e sicurezza”.
Ecco perché i presuli hanno in fondo trovato “segni di speranza” nel loro viaggio,
incontrando giovani all’Università di Betlemme ed in molte parrocchie e riscontrando
una fattiva cooperazione interreligiosa tra ebrei, cristiani e musulmani. Ciò nonostante
– proseguono i membri del Gruppo di coordinamento – in Terra Santa si notano segni
di avvilimento e divisione. Il muro di separazione intorno a Gerusalemme ha mostrato
ai vescovi sia le preoccupazioni di Israele per la propria sicurezza sia la divisione
tra israeliani e palestinesi che va facendosi più profonda, impedendo “quel contatto
umano che di fatto nutre e fa crescere giustizia e riconciliazione”. Non pochi i racconti
su come il muro aumenti le sofferenze e comprometta la dignità umana, “separando famiglie,
devastando l’economia palestinese e aggravando la crisi umanitaria”. Particolarmente
critica la situazione a Gaza, peggiorata rispetto alla precedente visita dei vescovi.
Ricordando le parole del Papa al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede,
per gli auguri d’inizio anno 2008, in cui il Santo Padre – dopo la Conferenza di Annapolis
– faceva appello ad israeliani e palestinesi, affinché “concentrino le proprie energie
per l'applicazione degli impegni presi in quella occasione e non fermino il processo
felicemente rimesso in moto”, i presuli si sono detti convinti che questo “è un momento
cruciale per Israele, per la Palestina e per la comunità internazionale”. La loro
sincera speranza e preghiera - hanno aggiunto - è che i leader e le popolazioni locali,
col pieno supporto internazionale, “possano trovare un cammino per la pace”. Ciò che
hanno visto e sentito – concludono - non fa essere sempre ottimisti, ma “la grazia
del Signore ci dà speranza”.