2008-01-16 15:25:18

Conferenza stampa alla Radio Vaticana del Gruppo di Coordinamento per la Terra Santa


Si è tenuta stamani presso la Sala Marconi della nostra emittente la conferenza stampa del Gruppo di Coordinamento per la Terra Santa, l’iniziativa della Santa Sede che, dal 1998, sostiene i cristiani e i responsabili ecclesiali della regione. Presenti il cardinale Sean Brady, arcivescovo di Armagh, in Irlanda; mons. Michel Dubost, vescovo di Evry, in Francia; mons. William Kenney, vescovo ausiliare di Birmingham, in Gran Bretagna; mons. Joan Enric Vives, vescovo di Urgell, in Spagna; mons. V. James Weisgerber, arcivescovo di Winnipeg, in Canada. In particolare i vescovi nord americani ed europei membri del Gruppo di coordinamento hanno effettuato nei giorni scorsi il tradizionale pellegrinaggio-incontro a Gerusalemme e in Palestina ed organizzano regolarmente iniziative di preghiera, incoraggiando i pellegrinaggi nei luoghi del Signore e svolgendo, nei rispettivi Paesi, attività di sensibilizzazione e sostegno a favore delle comunità cristiane locali. In concomitanza con la Visita ad Limina della Conferenza dei Vescovi Latini nelle Regioni Arabe (CERLA), il Gruppo ha incontrato stamani il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, il Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali cardinale Leonardo Sandri e l’Arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. Il servizio di Giada Aquilino:

A conclusione della visita di quest’anno in Terra Santa, i presuli del Gruppo di Coordinamento – nel loro comunicato finale – hanno ricordato l’impegno per i luoghi dove nacque Gesù, oggi teatro di violenze e scontri tra israeliani e palestinesi. “Nell’anno in cui il mondo ha dedicato una rinnovata attenzione” ad una giusta pace tra i due popoli, scrivono i membri dell’organismo, “abbiamo constatato che la situazione sociale, politica e umanitaria in Israele e Palestina è complessa e che le soluzioni non sono facili da trovare”. I vescovi ricordano di aver incontrato persone che sono “pessimiste” sugli sforzi in atto, ma molte di loro “anelano ad un futuro di libertà, pace e sicurezza”. Ecco perché i presuli hanno in fondo trovato “segni di speranza” nel loro viaggio, incontrando giovani all’Università di Betlemme ed in molte parrocchie e riscontrando una fattiva cooperazione interreligiosa tra ebrei, cristiani e musulmani. Ciò nonostante – proseguono i membri del Gruppo di coordinamento – in Terra Santa si notano segni di avvilimento e divisione. Il muro di separazione intorno a Gerusalemme ha mostrato ai vescovi sia le preoccupazioni di Israele per la propria sicurezza sia la divisione tra israeliani e palestinesi che va facendosi più profonda, impedendo “quel contatto umano che di fatto nutre e fa crescere giustizia e riconciliazione”. Non pochi i racconti su come il muro aumenti le sofferenze e comprometta la dignità umana, “separando famiglie, devastando l’economia palestinese e aggravando la crisi umanitaria”. Particolarmente critica la situazione a Gaza, peggiorata rispetto alla precedente visita dei vescovi. Ricordando le parole del Papa al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, per gli auguri d’inizio anno 2008, in cui il Santo Padre – dopo la Conferenza di Annapolis – faceva appello ad israeliani e palestinesi, affinché “concentrino le proprie energie per l'applicazione degli impegni presi in quella occasione e non fermino il processo felicemente rimesso in moto”, i presuli si sono detti convinti che questo “è un momento cruciale per Israele, per la Palestina e per la comunità internazionale”. La loro sincera speranza e preghiera - hanno aggiunto - è che i leader e le popolazioni locali, col pieno supporto internazionale, “possano trovare un cammino per la pace”. Ciò che hanno visto e sentito – concludono - non fa essere sempre ottimisti, ma “la grazia del Signore ci dà speranza”.







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