2008-01-15 16:04:50

La 35.ma Congregazione della Compagnia di Gesù ha accolto lunedì le dimissioni del preposito generale, padre Peter-Hans Kolvenbach


Nel corso della sessione plenaria di ieri nella residenza della Curia Generalizia dei Gesuiti a Borgo Santo Spirito a Roma, i Padri della 35.ma Congregazione generale, con voto segreto hanno accettato le dimissioni del Superiore Generale, il Padre Peter-Hans Kolvenbach che ha guidato la Compagnia di Gesù per quasi 25 anni. Il 7 gennaio scorso, in apertura dei lavori, lo stesso Padre Kolvenbach aveva motivato le sue dimissioni affermando che “la Compagnia di Gesù ha il diritto di essere governata ed animata da un Gesuita nel pieno possesso dei suoi talenti fisici e spirituali e non da un compagno le cui energie – ha detto – continueranno a diminuire a causa dell’età, vicina agli 80 anni, e delle conseguenze di tale età, specialmente nel campo della salute. Anche se le Costituzioni e le Norme Complementari non lo menzionano, - ha proseguito - potrei aggiungere che l’elezione di un nuovo Generale darà alla Compagnia grazia divina di rinnovamento, o per dirla con le parole di Sant’Ignazio, ‘nuova devociòn’, ‘nuevas mociones’ ”. Il padre Kolvenbach ha citato l’articolo 362 delle Norme Complementari, secondo cui “sebbene il Superiore Generale sia eletto a vita e non per un tempo determinato, egli può tuttavia in retta coscienza e secondo la norma dimettersi dal suo ufficio, per un motivo grave che lo renderebbe in maniera permanente non all’altezza delle fatiche del suo compito”. Dimissioni presentate dopo il consenso del Santo Padre ed il voto positivo degli Assistenti e dei Provinciali dell’intera Compagnia di Gesù. Nel comunicare il risultato della votazione, il moderatore della Congregazione, il Padre Valentín Menéndez ha espresso al padre Kolvenbach il ringraziamento e il riconoscimento di tutta la Compagnia per la sua persona e il notevole servizio che il Signore ha voluto che prestasse alla Chiesa e alla Compagnia. “Le siamo particolarmente grati per la serenità mostrata nel guidare la Compagnia – ha detto il padre Menéndez - dopo il difficile momento dell’intervento pontificio del 1981, sapendo mantenere contemporaneamente fedeltà alla Chiesa e fedeltà al modo di procedere della Compagnia espressa nelle sue Costituzioni e nelle sue ultime Congregazioni Generali. Nella diversità di culture, modi di sentire e di pensare, situazioni storiche così diverse, e nella libertà di spirito a cui sono abituati a vivere i gesuiti, - ha sottolineato padre Menéndez - lei ha saputo mantenere l’unione del corpo della Compagnia con un’attenzione rispettosa verso tutti, con il suo insegnamento pieno di sapienza ed equilibrio, con la sua presenza animatrice in tutte le province". Un lungo applauso tributato dai delegati presenti ha accolto la replica del padre Kolvenbach il quale, per questi 25 anni di servizio, ha ringraziato il Signore, il Papa, tutti i Gesuiti ed i Superiori maggiori nel mondo e coloro che lo hanno aiutato in Curia. “Con gratitudine al Signore riconosciamo che, nonostante una sconcertante diversità di persone e di culture, di aspirazioni e di opere, non è mai mancata l’unione di spiriti e di cuori – ha detto commosso padre Kolvenbach - e che, nonostante una crescente fragilità, la Compagnia rimane in grado di dialogare apostolicamente con le sfide del mondo moderno, per annunciarvi l’unica buona novella. Alla vigilia dell’elezione del mio successore e delle tante scelte che la Congregazione Generale dovrà fare, - ha concluso - mi unisco alla preghiera con la quale Sant’Ignazio termina le sue lettere: “piaccia al Signore, per la Sua infinita e sovrana bontà, degnarsi di accordarci la Sua grazia perfetta, affinché abbiamo sempre il senso della Sua santissima volontà e interamente la compiamo”. I lavori della 35.ma Congregazione generale proseguono e si attende nei prossimi giorni l’elezione del nuovo Superiore generale. (A cura di Roberto Piermarini) RealAudioMP3







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