2008-01-14 18:17:18

Continua il sostegno internazionale alla moratoria sull'aborto


Presentata stasera a Milano, da Giuliano Ferrara e Sandro Bondi, la proposta di moratoria sull’aborto. Contemporaneamente, il consigliere comunale Fidanza ha chiesto al Comune di avviare convenzioni con negozi e aziende per l'infanzia per far avere ai Cav, i Centri Aiuto alla Vita, prodotti gratuiti. Ma la moratoria sull’aborto è un obiettivo davvero raggiungibile? Alessandro Guarasci lo ha chiesto a Paola Bonzi, presidente del Cav della clinica Mangiagalli a Milano RealAudioMP3

Ma il sostegno alla moratoria sull'aborto a livello internazionale,si estende coinvolgendo in India, anche il difensore dei diritti umani Lenin Raghavarshi, comunista ed ateo.Raghavarshi, vincitore del premio coreano Gwangju per i diritti umani, difende il diritto alla vita dell’embrione e sostiene la moratoria contro l’aborto. “La cosa più ridicola e assurda – afferma - è suggerire che l’aborto sia una soluzione alla fame, perché permette il controllo sulla popolazione. In più la concezione - così tipica delle agenzie Onu - che la sovrappopolazione è il pericolo maggiore alla salute di una nazione non ha proprio alcuna base di verità. In realtà – sostiene - il mondo dovrebbe guardare con urgenza ai temi socio-economici e politici per eliminare fame, povertà, miseria fra la gente”. Per tutti questi motivi, Lenin Raghavarshi, 37 anni, di Varanasi nell’Uttar Pradesh, ateo, comunista, attivista per i diritti umani, che lotta contro il sistema delle caste e per i diritti dei Dalit, dice ad AsiaNews che egli è favorevole alla moratoria contro l’aborto: “Alla base di tutti i diritti umani vi è il diritto a vivere”. Ogni anno in India vi sono circa 13 milioni di aborti; almeno 80 mila donne muoiono a causa dell’operazione; in più vi è la piaga degli aborti selettivi, che ha portato all’eliminazione di almeno 10 milioni di feti femminili negli ultimi 20 anni. Eppure l’India ha una delle leggi sull’aborto fra le più permissive e l’aborto viene ancora pubblicizzato come metodo per il controllo delle nascite e per garantire un maggior sviluppo economico delle famiglie. “È stato Malthus – spiega Raghavarshi - a diffondere l’idea che i maggiori problemi del mondo, come la povertà e altre situazioni di miseria, siano dovuti alla sovrappopolazione. Ma tutto questo è totalmente a-scientifico e falso - sostiene. I responsabili del degrado della dignità umana sono le compagnie multinazionali che sostengono l’industria degli aborti e del controllo della popolazione per i loro scopi di lucro. Sono esse a creare povertà e fame nel mondo. In India – continua Raghavarshi - abbiamo questo grave male sociale dell’aborto selettivo dei feti femminili. Sono contrario a questa pratica in modo assoluto. È anzi allarmante che in India e in Cina si proceda all’uccisione delle bambine: ciò dà adito a squilibri fra uomini e donne, che produrrà pericoli per il futuro delle nazioni. Dobbiamo infatti sostenere il diritto alla vita dell’embrione fin dal seno materno”. Raghavarshi precisa che la mortalità delle madri “è dovuta in massima parte al fallimento di programmi di welfare e alla mancanza di sistemi di base per la cura della salute. Difendere il diritto alla vita, come una cosa sacra, porta poi al difendere il diritto al cibo, all’educazione e alla salute. La comunità internazionale deve comprendere che il problema maggiore è la non equa distribuzione delle risorse: il 20% della popolazione mondiale (i popoli del G7) usano l’80% delle risorse del mondo. È necessario – conclude Raghavarshi - che il mondo e i governi si impegnino ad eliminare fame e povertà, salvaguardando e promuovendo la dignità della persona nel suo diritto alla vita, all’educazione, alla salute”







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