Filippine: 80 mila fedeli a Manila per la festa del "Nazareno nero"
Sono stati almeno 80.000 a rinnovare a Manila una tradizione antica 400 anni: la festa
del Nazareno nero, “Black Nazarene”, per una statua del Cristo in legno nero giunta
nelle Filippine con i primi missionari agostiniani nel 1606. La statua, ritenuta miracolosa
dai fedeli, ha attraversato le strade del centro cittadino in un clima di fervente
devozione e di composto entusiasmo. Smentendo i timori della vigilia, scrive l’Osservatore
Romano, tutto si è svolto senza incidenti e sotto l'attento controllo di circa settecento
agenti di polizia che per ore hanno vigilato le vie d'accesso al percorso del corteo
religioso. Alto era ritenuto, infatti, il rischio di attentati, anche dimostrativi,
contro la processione e la sacra effigie. Questo è stato anche il motivo per il quale
la statua portata per le strade della città era solo una copia dell'originale, che
invece si trova conservata all'interno della chiesa di Quiapo. Proprio qui, di fronte
all'antica immagine, l'arcivescovo di Manila, il cardinale Rosales, in precedenza,
all'alba, ha celebrato la messa. Il porporato ha sottolineato come la festa del “Black
Nazarene” «rappresenta il desiderio che ogni cattolico deve provare: prendere sulle
spalle la propria croce ad imitazione di Cristo». Dai cattolici di Manila, infatti,
il “Black Nazarene” — nei giorni seguenti alla processione si celebrano numerose messe
e si svolgono anche incontri e feste popolari — è ritenuto un'importante occasione
per testimoniare in maniera pubblica e visibile il proprio desiderio di crescita spirituale
e di espiazione dei peccati. Non sono pochi, per esempio, coloro che, in segno di
penitenza, percorrono a piedi nudi il percorso della processione. Manifestazioni che
taluni ritengono eccessive, ma che comunque esprimono il genuino sentimento religioso
della popolazione. (R.P.)