I vescovi europei e nordamericani in Terra Santa per una visita di solidarietà con
la comunità cristiana locale
I vescovi cattolici del Gruppo di coordinamento delle Conferenze episcopali d’Europa
e del Nordamerica iniziano domani a Gerusalemme una visita di preghiera e solidarietà
in Terra Santa per incoraggiare la comunità cristiana locale. I presuli incontreranno
i politici palestinesi e israeliani, visiteranno l’Università di Betlemme e le parrocchie
locali per capire le difficoltà che devono affrontare i cristiani della regione. Quest’anno
i cinque giorni della visita si concluderanno con un incontro in Vaticano proprio
per sottolineare quanto la Santa Sede sia vicina a questa iniziativa. Philippa
Hitchen ne ha parlato con l’arcivescovo Patrick Kelly di Liverpool, vice-presidente
della Conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles, e uno degli organizzatori
della missione:
R. –
As always, it’s to accompany the Church in the Holy Land ... Si tratta di
accompagnare la Chiesa in Terra Santa, per cercare di non ignorare ma affrontare
le ingiustizie, cercando anche di invocare la riconciliazione. Quindi, è un doppio
viaggio, se si vuole, che facciamo con loro. E quello che cambia quest’anno è che
la seconda parte del meeting avrà luogo a Roma, dove i vescovi della Terra Santa si
recheranno in visita ad Limina in Vaticano.
D. –
State facendo questo tipo di visita da un certo numero di anni ormai. E’ possibile
parlare dei frutti, dei risultati concreti di questo tipo di visite?
R.
– I think it is ... Penso di sì. C’è stato, prima di tutto, un miglioramento
a livello di Conferenze episcopali. Molti pellegrini infatti, sono stati incoraggiati
dai vescovi, che dicono: “Se avete l’opportunità di andare in Terra Santa, andate
per favore”. Quindi, ci sono frutti, da un punto di vista pratico, specialmente a
Betlemme, dove l'afflusso di pellegrini è di grande aiuto per la vita dei cristiani
locali.
D. – I nostri leader cattolici non sono lì
per proporre soluzioni politiche, ma è difficile in quella parte del mondo separare
la religione dalla politica. Che tipo di soluzioni, che tipo di suggerimenti potrebbe
dare ai leader politici durante questa visita?
R.
– It seems to me, as we go back to Paul VI … Mi sembra, se andiamo indietro
a Paolo VI, che se si vuole la pace, ci sia bisogno di giustizia, e giustizia per
tutti. Ci sono elementi che rifiutano qualsiasi negoziato. La questione è che alcuni
leader ebrei e musulmani, vedono al centro della loro esistenza solo la questione
di Gerusalemme. Mentre i cristiani sono quelli che dicono che la riconciliazione è
il frutto di quel Bambino nato da Maria, che noi cattolici abbiamo ricordato il 25
dicembre, mentre una parte del mondo ortodosso appena lunedì scorso. In qualche modo
dobbiamo presentare al nostro Signore la riconciliazione, creare uno spazio per rispettarci
e capirci l’uno con l’altro.