2008-01-11 14:44:46

Appello di mons. van Luyn, presidente della COMECE, sulla questione dei rifugiati iracheni


Facendo seguito all’appello lanciato lo scorso novembre dai membri della COMECE (Commissione degli Episcopati della Comunità Europea) sul problema dei rifugiati iracheni, il presidente dell’organismo, il vescovo Adrianus Herman van Luyn, ha inviato al presidente sloveno di turno dell’UE la richiesta di inserire la questione nell’agenda del prossimo incontro del Consiglio Giustizia e Affari Interni. In una lettera del 7 gennaio indirizzata al ministro degli Interni sloveno, Dragutin Mate, il vescovo van Luyn ha richiamato l’attenzione sui 4,4 milioni di rifugiati iracheni che hanno abbandonato il proprio Paese. Secondo l’Alto Commissariato per i Rifugiati (ACNUR), la situazione può essere considerata il più grande disastro di rifugiati in Medio Oriente dal 1948. Alla luce di questa situazione, il vescovo van Luyn ha invitato i leader dell'UE ad intervenire, per evitare l’insorgere di problemi dovuti al sovraccarico di immigrati nei Paesi di accoglienza, come l’immigrazione clandestina. Il presule ha proposto che i Governi dell’UE permettano l’ingresso fino a 60 mila membri delle minoranze non musulmane, che fra l’altro sono ritenute le più vulnerabili dall’UNHCR, perché trattate come infedeli da alcune frange della popolazione musulmana dei Paesi ospitanti. Il presidente della COMECE ha chiesto anche che ai Governi dei Paesi confinanti con l'Iraq venga garantita assistenza politica e materiale per far fronte alla presenza di grandi numeri di rifugiati. Una copia della lettera è stata inviata anche al vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, che si incarica delle migrazioni. (C.C.)







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