L'arcidiocesi di Città del Messico chiede al governo federale maggiore protezione
per le zone più povere
Una protezione migliore per le regioni più povere e per i residenti più vulnerabili:
è quanto chiede al governo messicano l’arcidiocesi di Città del Messico, che si dice
preoccupata per la crescita delle importazioni agricole prive di tassazione, provenienti
dagli Stati Uniti. Secondo l’arcidiocesi, infatti, ciò potrebbe costringere molti
piccoli agricoltori messicani ad abbandonare le zone rurali e a trasferirsi negli
Stati Uniti. Il portavoce dell’arcidiocesi, Hugo Valdemar, ha espresso preoccupazione
per quanto riguarda l’impatto che il North American Free Trade Agreement (NAFTA) potrà
avere sugli agricoltori messicani dopo il primo gennaio, data di entrata in vigore
dell’esenzione fiscale per quattro prodotti alimentari: granturco, fagioli, canna
da zucchero e latte in polvere. “La Chiesa è profondamente preoccupata per l’entrata
in vigore dell’accordo”, ha detto Valdemar ai giornalisti, aggiungendo che esso potrebbe
“accrescere la povertà e l’immigrazione negli Stati Uniti”. (I.P.)