Esistono “nuove opportunita” per giungere ad una “pace durevole” tra israeliani e
palestinesi. È quanto ha dichiarato il presidente americano, George W. Bush, al suo
arrivo oggi in Israele. Il nostro servizio:
“Cerchiamo
una pace duratura - ha detto Bush durante la cerimonia di benvenuto - Cerchiamo una
nuova opportunità per la pace in Terra Santa e per la libertà attraverso tutta la
regione”. In un clima di eccezionale confidenza ma anche di grande solennità, Bush
è stato ricevuto all'aeroporto dal presidente israeliano, Shimon Peres, dal primo
ministro Olmert e da una fitta schiera di dignitari politici e religiosi. Nel suo
discorso di benvenuto, Peres ha detto che il presidente Bush “ha spianato la strada
della pace”. Ha parlato poi della “minaccia iraniana”, affermando che non va sottovalutata,
e della “pazzia di Hamas, Hezbollah ed Iran” dicendo che è necessario fermarla. I
colloqui veri e propri con Peres ed Olmert sono in programma nel pomeriggio a Gerusalemme.
Poi, domani, la visita prosegue in Cisgiordania, a Ramallah, per l’incontro con il
presidente palestinese, Abu Mazen. Previste inoltre tappe successive in altri cinque
Paesi: Kuwait, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita ed Egitto. Al centro della
visita, secondo quanto dichiarato alla vigilia dallo stesso Bush, ci sono il rilancio
del negoziato di pace tra israeliani e palestinesi, sulla scia della Conferenza di
Annapolis, e il coordinamento con gli alleati arabi delle iniziative per fronteggiare
la questione Iran. In ogni caso, le milizie palestinesi della Striscia di Gaza hanno
segnato l'arrivo del presidente Bush con un intenso lancio di razzi Qassam verso il
territorio di Israele: undici in poche ore. Uno ha centrato un'abitazione di Sderot
senza provocare vittime. I soldati israeliani hanno risposto uccidendo un miliziano
della Jihad islamica e ferendone almeno altri quattro. Dure critiche anche da Hamas:
in un comunicato ha definito il presidente Bush “il grande diavolo”.