Il cordoglio dei vescovi del Venezuela per l'uccisione di un sacerdote cattolico a
Caracas
In Venezuela, l’arcivescovado di Caracas ha confermato l’assassinio del sacerdote
50.enne Pedro Daniel Orellana Hidalgo. Il suo corpo è stato ritrovato, con evidenti
segni di strangolamento, la mattina del 6 gennaio. La notizia dell’omicidio del sacerdote
si è diffusa proprio mentre il presidente dell’episcopato, mons. Ubaldo Santana, arcivescovo
di Maracaibo, nella sua relazione di apertura dei lavori della 89.ma Plenaria episcopale
si era soffermato sull’accresciuta “insicurezza cittadina”. Padre Daniel Orellana,
nato a Caracas, aveva svolto per molti anni la sua opera pastorale nell’arcidiocesi
di Cumaná e poi, rientrato nella capitale venezuelana, è stato insegnante in diverse
strutture formative, tra cui l’Università nazionale sperimentale della Forza Armata
(UNEFA). Attualmente, non ricopriva incarichi e celebrava la Messa nella parrocchia
del Cuore Immacolato di Maria, nel quartiere El Rosal di Caracas. In un comunicato,
il cardinale Jorge Urosa Savino, arcivescovo della città, e i vescovi ausiliari della
capitale “fanno giungere le proprie condoglianze ai suoi familiari ed elevano preghiere
la sua anima”. “Con questa grave perdita si corrobora la necessità di efficaci politiche
di sicurezza cittadina per tutti i Venezuelani”, si legge ancora nel comunicato. Intanto,
nella residenza del sacerdote, nel quartiere Manzanares di Caracas, la polizia avrebbe
constatato il furto di un televisore, di una somma di denaro e di altri oggetti. Per
questo motivo, gli inquirenti pensano che la morte del prete possa legata al mondo
della criminalità, in aumento nel Paese. Le autorità venezuelane hanno più volte espresso
preoccupazione per l’aumento della delinquenza. Nei giorni scorsi anche mons. Ubaldo
Santana ha sottolineato come “il persistere dell’insicurezza civile e giuridica rappresenti
una violazione dei diritti della persona”. Secondo dati del governo, nel 2007 i sequestri
a scopo di estorsione sono aumentati del 48,6%. Secondo l’ONG umanitaria “Provea”
nel 2007 si è registrata infine una crescita di oltre il 10 per cento degli omicidi.
(A cura diLuis Badilla)