2008-01-08 15:17:36

In Venezuela, le gravi sfide sociali al centro della relazione di apertura dell’Assemblea plenaria dell'episcopato locale


Con un appello all’unità di tutti i settori del Paese per combattere i gravi flagelli che colpiscono la società, il presidente della Conferenza episcopale del Venezuela, mons. Ubaldo Santana, arcivescovo di Maracaibo, ha aperto ieri i lavori della 89ma. Plenaria dei vescovi sottolineando diverse sfide sulla sicurezza cittadina, la corruzione e la difesa e promozione dei diritti umani. Il presidente dell’Episcopato si è riferito innanzitutto alla preoccupante situazione che si registra in alcune località di frontiera, poiché l’abbandono di queste aree consente che “operino liberamente gruppi armati irregolari, e prevalgano affari illeciti come il narcotraffico nonché il riciclaggio di denaro sporco”. Per il presule si tratta di preoccupanti fenomeni di “insicurezza e corruzione”, che obbligano a dare “delle risposte rapide ed adeguate”. “Il persistere dell’insicurezza civile e giuridica rappresenta una violazione ai diritti della persona”, ha spiegato il presule che ha sottolineato l’importanza del “dialogo costruttivo”. A suo avviso “le divisioni hanno raggiunto livelli inquietanti. “Oggi, più che mai”, noi tutti venezuelani – ha detto - “dobbiamo lavorare insieme per far fronte a questi problemi. Non è il momento del rimprovero reciproco. Dobbiamo essere consapevoli tutti che viviamo nel medesimo spazio geografico, politico e culturale e conviene a tutti che i diritti umani siano rispettati pienamente”. In questo contesto, mons. Ubaldo Santana, ha voluto ribadire la richiesta della Chiesa affinché la legge di amnistia approvata dal presidente della Repubblica Hugo Chávez, lo scorso 31 dicembre, “sia estesa a tutti i prigionieri politici” e, al tempo stesso, ha rilevato altri problemi non meno gravi come la lentezza della giustizia, la situazione precaria dei detenuti per motivi politici, la condizione piuttosto degradata che si vive in quasi tutte le carceri del Paese”. Il presidente dell’Episcopato è tornato ancora una volta sul caso di Nixon Moreno, che da oltre un anno si trova all’interno della Nunziatura apostolica a Caracas, per chiedere al governo la concessione di un permesso per l’espatrio oppure una qualsiasi altra soluzione che rispetti i suoi diritti. Moreno è stato accusato di diversi delitti (contro la polizia di Mérida), che sarebbero stati commessi agli inizi del 2007 durante una protesta studentesca contro la politica governativa. Infine, mons. Santana, in riferimento alle dure polemiche tra il Governo della Colombia e quello del Venezuela - che si sono aggravate nelle ultime settimane, dopo la triste vicenda dei 3 ostaggi nelle mani delle FARC (mai liberati nonostante le promesse) - ha chiesto la ricerca del dialogo e dell’intesa anche perché - ha ricordato - si tratta di due Nazioni che condividono 2.219 metri chilometri di frontiera. “I vuoti nella governabilità, il cattivo funzionamento dei servizi pubblici, l’assenza degli organi preposti alla sicurezza e alla difesa, hanno trasformato i nostri confini in terra di nessuno”, ha concluso l’arcivescovo di Maracaibo. (A cura di Luis Badilla)







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