In Venezuela, le gravi sfide sociali al centro della relazione di apertura dell’Assemblea
plenaria dell'episcopato locale
Con un appello all’unità di tutti i settori del Paese per combattere i gravi flagelli
che colpiscono la società, il presidente della Conferenza episcopale del Venezuela,
mons. Ubaldo Santana, arcivescovo di Maracaibo, ha aperto ieri i lavori della 89ma.
Plenaria dei vescovi sottolineando diverse sfide sulla sicurezza cittadina, la corruzione
e la difesa e promozione dei diritti umani. Il presidente dell’Episcopato si è riferito
innanzitutto alla preoccupante situazione che si registra in alcune località di frontiera,
poiché l’abbandono di queste aree consente che “operino liberamente gruppi armati
irregolari, e prevalgano affari illeciti come il narcotraffico nonché il riciclaggio
di denaro sporco”. Per il presule si tratta di preoccupanti fenomeni di “insicurezza
e corruzione”, che obbligano a dare “delle risposte rapide ed adeguate”. “Il persistere
dell’insicurezza civile e giuridica rappresenta una violazione ai diritti della persona”,
ha spiegato il presule che ha sottolineato l’importanza del “dialogo costruttivo”.
A suo avviso “le divisioni hanno raggiunto livelli inquietanti. “Oggi, più che mai”,
noi tutti venezuelani – ha detto - “dobbiamo lavorare insieme per far fronte a questi
problemi. Non è il momento del rimprovero reciproco. Dobbiamo essere consapevoli tutti
che viviamo nel medesimo spazio geografico, politico e culturale e conviene a tutti
che i diritti umani siano rispettati pienamente”. In questo contesto, mons. Ubaldo
Santana, ha voluto ribadire la richiesta della Chiesa affinché la legge di amnistia
approvata dal presidente della Repubblica Hugo Chávez, lo scorso 31 dicembre, “sia
estesa a tutti i prigionieri politici” e, al tempo stesso, ha rilevato altri problemi
non meno gravi come la lentezza della giustizia, la situazione precaria dei detenuti
per motivi politici, la condizione piuttosto degradata che si vive in quasi tutte
le carceri del Paese”. Il presidente dell’Episcopato è tornato ancora una volta sul
caso di Nixon Moreno, che da oltre un anno si trova all’interno della Nunziatura apostolica
a Caracas, per chiedere al governo la concessione di un permesso per l’espatrio oppure
una qualsiasi altra soluzione che rispetti i suoi diritti. Moreno è stato accusato
di diversi delitti (contro la polizia di Mérida), che sarebbero stati commessi agli
inizi del 2007 durante una protesta studentesca contro la politica governativa. Infine,
mons. Santana, in riferimento alle dure polemiche tra il Governo della Colombia e
quello del Venezuela - che si sono aggravate nelle ultime settimane, dopo la triste
vicenda dei 3 ostaggi nelle mani delle FARC (mai liberati nonostante le promesse)
- ha chiesto la ricerca del dialogo e dell’intesa anche perché - ha ricordato - si
tratta di due Nazioni che condividono 2.219 metri chilometri di frontiera. “I vuoti
nella governabilità, il cattivo funzionamento dei servizi pubblici, l’assenza degli
organi preposti alla sicurezza e alla difesa, hanno trasformato i nostri confini in
terra di nessuno”, ha concluso l’arcivescovo di Maracaibo. (A cura di Luis Badilla)