2008-01-07 15:27:08

Iraq nella violenza: l'appello del Patriarca Delly


A Baghdad, ieri, almeno 4 persone morte e 16 ferite, soprattutto studenti, per l’esplosione davanti ai cancelli del politecnico; due ordigni esplosi in successione hanno provocato l'uccisione di un poliziotto e il ferimento di almeno quattro. Inoltre ci sono diversi morti tra esponenti dei comitati popolari contro il terrorismo, della capitale e di Baquba. Il servizio di Fausta Speranza:

Nella capitale, nello stesso quartiere sunnita Adamiya, il capo del comitato popolare è stato assassinato con altre cinque persone: colpito nella sede del Waqf, l'organismo che gestisce i beni religiosi sunniti, mentre un’autobomba ha colpito ambulanze con feriti. Anche nei pressi di Baquba è stato ucciso un membro dei Comitati popolari. Da mesi in diversi luoghi dell'Iraq numerose tribù sunnite si sono coalizzate contro il terrorismo e in particolare contro al Qaida, formando comitati popolari o Consigli per il Risveglio, i cui membri collaborano attivamente a fianco delle forze USA e irachene. Intanto, c’è preoccupazione per quanto accaduto domenica: alcune autobombe hanno colpito chiese e istituzioni cristiane a Baghdad e a Mossul, in Iraq settentrionale, senza fare alcuna vittima ma danni materiali. Mons. Francis Assisi Chullikatt, nunzio apostolico in Iraq e Giordania, sottolinea che le azioni sono state coordinate, definendola “una triste novità che non fa stare tranquilli”. Inoltre, ricorda che “se gli stessi attentati fossero stati portati a termine solo alcune ore prima ci sarebbe stata una strage spaventosa”. Sulla scelta di luoghi di culto quali obiettivi, Massimiliano Menichetti ha raccolto la riflessione del cardinale Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei:

R. –I luoghi di culto sono luoghi di pace e tranquillità, sono luoghi di preghiera. Se alcuni attentano ad essi, forse questo è un messaggio per il governo, che non c’è ancora la pace. Costoro vogliono attirare l’attenzione dell’Occidente e degli altri, perché sono state attaccate anche le moschee ed altri luoghi di culto, ma nessuno ne ha parlato. Dunque, sicuramente questi atti sono stati compiuti per attirare l’attenzione dell’Occidente, affinché non si pensi che la situazione si sia appianata, in Iraq ...

 
D. – Lei molto spesso ha ribadito: questi attentati colpiscono tutti, perché vogliono destabilizzare il Paese. Cosa serve per creare l’unità?

 
R. – Pregare il Signore di darci l’unità e di darci la pace. Ecco il vostro dovere, il dovere di ognuno di noi: chiedere al Signore della Pace di darci la pace. Questa è l’unica cosa. Non possiamo fare altro ...

C’è da dire che sempre in Iraq, un razzo katiuscia si è abbattuto questa mattina contro l'edificio che ospita gli studi dell'emittente tv di Stato al Iraqiya nel centro della città settentrionale di Kirkuk, senza causare vittime, ma provocando gravi danni. Lo riferisce l'agenzia Aswat al Iraq, precisando che l'edificio colpito si trova tra il quartier generale dell'Unione patriottica del Kurdistan, guidata dal presidente Jalal Talabani, e la sede del Partito democratico del Kurdistan, del presidente della regione autonoma curda, Massud Barzani.







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