2008-01-07 14:51:01

Dall'India anche il cardinale Gracias sostiene la moratoria per l'aborto


“Una moratoria internazionale sull’aborto è profondamente necessaria per sensibilizzare la comunità mondiale nel creare e costruire una cultura della vita. L’aborto è un male orrendo ed è divenuto una delle minacce principali alla dignità umana perché costituisce un attacco contro la vita stessa.” Così il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, in India, aderisce alla campagna per la moratoria contro l’aborto, nata dal giornalista Giuliano Ferrara, direttore del quotidiano d’opinione “Il Foglio”. Bisogna infatti notare che l’aborto è un crimine commesso contro coloro che sono i più deboli e indifesi, quelli che possiamo definire davvero “i più poveri dei poveri”, scrive il porporato in una dichiarazione inviata all’Agenzia AsiaNews. “L’aborto è la morte della vera libertà; affermare che l’aborto è un diritto significa attribuire alla libertà umana un significato perverso: quello di un potere assoluto sugli altri e contro gli altri – afferma il porporato. La cultura dell’aborto, purtroppo è diffusa in tutto il mondo. Permettendolo in modo legale – nel senso che non vi è penalità per chi lo compie – la gente presume che esso è moralmente corretto. Ma questo non è vero: l’aborto è sempre la soppressione di una vita. Quanti milioni di vite sono eliminate, grazie a questa cultura di morte! – sottolinea il cardinale Gracias. Per questo io sostengo la moratoria affinché non si uccida nessuna vita umana, per quanto essa possa essere spezzata, deforme, disabile, disperata. L’aborto è incompatibile con la dignità della persona umana, creata ad immagine di Dio. Esso è un grave atto di violenza contro la donna e il suo bambino non nato. In India si pratica spesso l’aborto selettivo, contro le bambine – prosegue l’arcivescovo di Mumbai. E questo avviene non solo in India, ma in molte parti del mondo. Da molti decenni la Chiesa indiana, lotta per la cultura della vita. Attraverso i nostri servizi sociali, educativi, sanitari, diffondiamo una profonda coscienza in difesa della vita, un profondo rispetto per la persona umana in tutti gli stadi della sua esistenza. Spero proprio che questa campagna per un cultura della vita – conclude il porporato - si diffonda in India e in tutto il mondo”. (R.P.)







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