Il cardinale Hummes esorta i presuli di tutto il mondo a promuovere una preghiera
per la santificazione del clero. Intervista con il vescovo di Macerata, mons. Claudio
Giuliodori
Un'iniziativa su scala mondiale di adorazione eucaristica perpetua per la riparazione
delle mancanze dei sacerdoti e in particolare per le vittime della condotta sessuale
di una esigua parte del clero. E’ l’iniziativa di preghiera proposta dal cardinale
Cláudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, illustrata dal porporato
in un’intervista pubblicata ieri su L’Osservatore Romano. Proprio nei prossimi giorni,
per la precisione lunedì 7 gennaio, la diocesi di Macerata darà inizio all’adorazione
eucaristica perpetua nel monastero maceratese Corpus Domini. Sull’importanza
di questa iniziativa, soprattutto per il clero e i giovani fedeli, Alessandro Gisotti
ha intervistato il vescovo di Macerata, mons. Claudio Giuliodori:
R.
- Abbiamo ritenuto che la Provvidenza ci sollecitasse a dar seguito a quello che il
Santo Padre chiede nella Sacramentum caritatis al numero 67, cioè di individuare
luoghi per l’adorazione eucaristica perpetua. Ultimamente, poi, è giunta questa sollecitazione
ai vescovi da parte della Congregazione per il Clero e quindi mi è sembrata un’ulteriore
conferma, un ulteriore incentivo a dare vita a questa esperienza. Ho trovato grande
disponibilità in diocesi e quindi potremo iniziare il 7 di gennaio, dalle sette di
mattina a mezzanotte, poi quanto prima andremo a coprire le 24 ore.
D.
- Il cardinale Hummes esorta ad aprire “cenacoli eucaristici” per la santificazione
dei sacerdoti. Come valuta questa proposta con questa specificità proprio per il clero?
R.
- Mi sembra ci sia un legame molto profondo tra l’Eucaristia che il sacerdote celebra
e lo scaturire dall’Eucaristia delle vocazioni sacerdotali. Quindi, la preghiera verso
il Signore perché mandi operai nella sua messe è una preghiera che deve guidare il
cammino della Chiesa ed ha uno spazio privilegiato. Nella nostra diocesi, ci sono
già molte esperienze consolidate di adorazione eucaristica, anche con questa intenzione
specifica per le vocazioni, anche per la vita, la santificazione dei sacerdoti. C’è
un fermento eucaristico molto bello e credo che le vocazioni sacerdotali troveranno
senz’altro giovamento da questo rinnovato slancio di adorazione e di preghiera eucaristica.
D.
- Come rispondono i giovani ad una proposta di adorazione eucaristica?
R.
- Proprio ieri, si sono conclusi gli esercizi spirituali per i giovanissimi. In questi
tre giorni, è stato dedicato in ognuno uno spazio di tre quarti d’ora all’adorazione
eucaristica. Questo a segnalare come i giovani siano affascinati dalla contemplazione
e come siano anche molto disponibili a sovvertire quelli che sono i paradigmi del
tempo, del ritmo della vita contemporanea. I giovani sono trascinati dentro un ritmo
vorticoso, di musica, di esperienze, quasi a voler sfuggire il confronto con se stessi
e con i grandi valori e significati della vita. Posti nelle condizioni - e quindi
aiutati accompagnati, sostenuti, anche guidati attraverso la Parola di Dio, attraverso
la preghiera - i giovani rispondono in modo straordinario. Confermo quanto già Benedetto
XVI ha posto in essere sia a Colonia, sia in altre circostanze, ma penso anche alla
grande notte di Montorso. Ritengo che bisogna avere il coraggio di fare proposte,
perché i giovani rispondono.