2008-01-04 20:04:12

CINA Il vescovo di Shanghai chiede di intensificare gli sforzi per l'evangelizzazione


SHANGHAI, 04gen08 – Intensificare gli sforzi per l’evangelizzazione per commemorare al meglio il 400.mo anniversario dell’introduzione del cattolicesimo a Shanghai: è quanto ha chiesto ai fedeli il vescovo della città cinese, mons. Aloysius Jin Luxian. Nella sua lettera pastorale, datata 24 dicembre, il presule, 91 anni di età, gesuita e nativo proprio di Shanghai, ricorda come il messaggio di Cristo sia giunto nella città nel 1608 e vi si sia impiantato grazie all’opera di missionari come Matteo Ricci, Lazzaro Cattaneo, Francesco Brancati, Giulio Aleni, Johan Adam Schall von Bell. Il vescovo non può fare a meno di rammentare quanto l’opera missionaria e culturale dei confratelli gesuiti abbia permeato il mondo cinese sino a far convertire al cattolicesimo il mandarino Paolo Xu Guangqi (1562-1633). Mons. Jin sottolinea come quei missionari erano già degli adepti dell’inculturazione nel loro approccio evangelizzatore. Essi si dedicavano anche alla formazione dei laici per amministrare le varie chiese e cappelle. Quattrocento anni prima del Concilio Vaticano II, rileva mons. Jin, Shanghai conosceva già il proprio “tempo dei laici”. Da qui lo sprone ai fedeli a rinnovarsi nello spirito secondo l’invito stesso del Papa. Benedetto XVI, nella sua ormai celebre lettera ai cattolici cinesi, l’invito in particolare a pregare la Madonna di Sheshan nel giorno della festa di Maria Ausiliatrice, il prossimo 24 maggio. Il Papa ricorda proprio come Maria Auxilium Christianorum sia venerata in Cina nel santuario di Shesan a Shanghai ed auspica che in futuro la data del 24 di maggio possa divenire divenire per la Chiesa di tutto il mondo l’occasione per unirsi in preghiera con la Chiesa in Cina. Nella sua lettera pastorale mons. Jin ribadisce dunque che “l’evangelizzazione è il compito di tutti i cattolici”, che si aggiunge alla pratica dei sacramenti e delle opere di carità. Il vescovo aggiorna poi il numero dei fedeli che vivono a Shanghai: sono circa 150 mila. Nel 1949, l’anno di nascita del regime comunista cinese, essi erano 100 mila. Nello stesso arco di tempo, i protestanti sono cresciuti da 30mila a 200mila. Anche per questo, ha detto ancora mons. Jin, i religiosi e le religiose devono impegnarsi intensamente nella evangelizzazione secondo il Credo cattolico. In proposito il vescovo ha auspicato che, durante l’anno celebrativo, le chiese cattoliche di Shanghai rimangano aperte tutto il giorno per i fedeli e per i visitatori. I singoli fedeli, poi, facciano l’esame di coscienza almeno una volta al giorno e recitino il Santo Rosario e la Liturgia delle Ore. La lettera pastorale di mons. Jin si chiude, infine, con il ringraziamento, a nome di tutti i fedeli nella metropoli cinese a Benedetto XVI onorati per la sua lettera di giugno.

(Ucan – PIRO)








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