2008-01-03 14:53:30

Emergenza rifiuti in Campania: il cardinale Sepe auspica una soluzione con la collaborazione di tutti


"La spazzatura, sfacelo che mortifica la dignità della nostra gente, influisce negativamente sulla vita, fisica e morale, della popolazione; spero che dopo tanto tempo si possa trovare una soluzione con la collaborazione di tutti, anche con la Chiesa". Così l'arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe sull’emergenza rifiuti in Campania. Il porporato ha anche ribadito che è necessario superare gli egoismi quando presenti. Intanto, la Commissione Europea sta valutando se avviare una nuova procedura d’infrazione contro l’Italia per non aver seguito le indicazioni comunitarie in materia di smaltimento dei rifiuti. Si stima che siano oltre 100 mila le tonnellate di spazzatura accumulata in Campania. Federico Piana ha raccolto il commento di don Vincenzo Doriano, vice direttore del settimanale della diocesi di Napoli Nuova Stagione.RealAudioMP3


R. – La situazione è piuttosto grave, in modo particolare nella provincia di Napoli. I cittadini si ritrovano ad avere cumuli di immondizia fin sotto ai balconi delle case. Capita che al primo piano ci si affacci e si vedano cumuli di spazzatura. Questo poi determina il noto grave problema, cioè quello di incendiare i cumuli di spazzatura, sprigionando poi la diossina, che non fa altro che aumentare i problemi poi legati alla spazzatura. Credo che per risolvere questa questione sia necessaria una sola cosa in questo momento: mettere da parte i localismi. C’è un problema molto grosso in Campania, ma nessun comune, nessuna comunità locale desidera avere uno stoccaggio per la spazzatura. Credo, però, che così facendo sia impossibile risolvere la questione.

 
D. – Questo localismo, don Vincenzo, è possibile che venga superato anche grazie ai parroci?

 
R. – Il tentativo che deve fare la Chiesa è quello di far comprendere ai cittadini il senso del bene comune e il bisogno di mettersi insieme per risolvere appunto questo problema. Non ci si può chiudere a riccio, cercando di proteggere la propria comunità locale senza tener conto che invece c’è una situazione generale che va risolta nel suo insieme. E dall’altra parte, credo, sia necessario anche - mi si passi questo termine- “un’azione di forza” delle istituzioni, perché impongano in qualche modo, in questa situazione di emergenza, determinate soluzioni; soluzioni per poi avviare un progetto, più a lungo termine, che preveda anche dei termovalorizzatori, per avviare poi tutto il processo della raccolta dei rifiuti differenziata.

 
D. – Secondo lei, don Vincenzo, quanto questa voglia di localismo è sobillata dalla camorra, che ha interessi a non far nulla e a far rimanere tutto così e gestire anche l’affare molto lucroso delle discariche abusive?

 
R. – Personalmente credo tantissimo, come personalmente credo che la camorra sfrutti anche la protesta locale. Per questo è necessario, anche da questo punto di vista, un’azione di forza da parte delle istituzioni.







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