Un anno fa, l'ingresso della Bulgaria nella UE. Intervista con l'ambasciatore, Atanas
Mladenov
La Bulgaria ha ricordato ieri il primo anniversario del suo ingresso nell'Unione Europea.
Dopo oltre 40 anni di regime comunista, dal 1946 al 1989, la Bulgaria aveva aderito
alla NATO nel 2004. Ma che bilancio fare di questo primo anno nella struttura comunitaria?
Il collega Dimitri Gancev lo ha chiesto all'ambasciatore della Repubblica bulgara
in Italia, Atanas Mladenov:
R. -
La strada della Bulgaria verso l’UE era una lunga strada piena di sfide e molto lavoro
e certamente - lo sappiamo tutti - il primo anno di ogni ingresso, il primo anno di
ogni organismo, è molto importante. Decisamente, il bilancio del primo anno dell'ingresso
della Bulgaria è positivo. Potrei paragonare questo anno con i primi passi di un bambino.
La Bulgaria si è alzata è ha imparato a camminare con i suoi passi nell’UE.
D.
- Secondo lei, che vantaggi e svantaggi ha avuto questo ingresso nella famiglia europea?
R.
- Francamente, io vedo la parte vantaggiosa di questo ingresso. Possiamo vederla in
tutti settori della nostra vita, perchè il processo dell'integrazione europea - che
è legato alle riforme profonde della nostra società, sia politiche che economiche,
culturali, sociali - ha dato una spinta per lo sviluppo di tutti questi settori. Economicamente,
la Bulgaria entra in un grande mercato, si aprono nuove possibilità per il business
bulgaro, per le esportazioni dal nostro Paese e per un più attivo interscambio
con i nostri partner. Per la cultura, la Bulgaria ha una lunga storia europea: fa
parte della vita culturale europea dai tempi antichi. Dunque, adesso, la Bulgaria
può contribuire alle diversità culturali della grande famiglia europea. Dal punto
di vista umano, dei contatti, la libera circolazione dei nostri cittadini crea più
e nuove possibilità per la loro realizzazione nel contesto europeo. Possiamo menzionare,
in concreto, la realizzazione del terzo Incontro dei media bulgari nel mondo, svoltosi
nel maggio scorso a Roma - con la partecipazione del primo ministro, Sergey Stanishev,
e del ministro degli Esteri, Ivaylo Kalfm - che ha visto il successo con la grande
partecipazione di tutti i nostri media. Parlando del bilancio del primo anno dell'ingresso
della Bulgaria nell'UE, vorrei sottolineare l’ambizione della Bulgaria di essere non
soltanto un membro di una grande famiglia, ma anche di contribuire, di essere un buon
partner per gli altri 27 Paesi della Comunità. Potremmo contribuire in diversi settori:
per esempio nel Kosovo, parlando dei progetti paneuropei, come il corridoio N.8 con
l'Italia, anche nella politica energetica comune. Parlando anche dei vantaggi, vorrei
sottolineare l'importanza della solidarietà europea. Per noi, una forte dimostrazione
di questa solidarietà era proprio la soluzione positiva delle infermiere Bulgare a
Bengazi. Veramente, siamo grati ai nostri partner europei per la loro solidarietà
e aiuto per risolvere questo caso.
D. - Com’è stato
l'inserimento dei Bulgari nella società italiana durante questo primo anno europeo,
come si è sviluppato il processo di emigrazione?
R.
- Questa è una domanda importante perché, come ho detto, i primi anni sono decisivi,
anche dal punto di vista del come la Bulgaria si integrerà nella famiglia europea,
cioè come i cittadini Bulgari si inseriranno nella società, in questo caso italiana.
Mi sembra che i nostri connazionali si inseriscano bene. Abbiamo una importante comunità
bulgara in Italia, sono buon lavoratori, contribuiscono al dinamismo economico dell'Italia.
Sono felice di dire che praticamente noi non abbiamo problemi di associazione con
la criminalità e problemi di questo genere. Vorrei sottolineare che lavoriamo sullo
sviluppo dei contatti a livello regionale e locale. Dunque, si svolge un processo
di “gemellaggi” a diversi livelli tra città, regioni e province, tra la Bulgaria e
Italia, e mi sembra che dobbiamo lavorare per sostenere questo sviluppo nel futuro,
perchè si tratta di contatti a livello umano, delle autorità locali, molto utili per
l’inserimento successivo dei cittadini bulgari in Italia. L’agenda dell’anno scorso
era piena anche di iniziative culturali. Con la partecipazione dell’ambasciata, sono
stati realizzati diversi eventi culturali anche con l’aiuto e la partecipazione della
Radio Vaticana: il concerto del coro ortodosso “Ioan Kukusel” nella Basilica, di Santa
Maria Maggiore, e il coro di canti ortodossi nella Basilica di Santa Maria degli Angeli
e dei Martiri a Roma. Dieci giorni fa, si è esibito il gruppo folcloristico “Bistrishki
babi e nipoti”, riconosciuto dall'UNESCO come tesoro straordinario del patrimonio
mondiale. Questa è una dimostrazione della nostra potenzialità di contribuire alle
diversità culturali nell’Europa e dare più visibilità alla Bulgaria come nuovo membro
della Comunità Europea in Italia.