2008-01-02 15:01:00

Allarmanti i livelli di malnutrizione nel Darfur


L’insicurezza permanente e l’inadeguatezza dei programmi di assistenza sono alcuni dei fattori che hanno determinato, in Sudan, un deterioramento della crisi alimentare nella martoriata regione del Darfur. E’ quanto si sottolinea in un rapporto, realizzato congiuntamente da Nazioni Unite e dal governo di Khartoum, nel quale si raccomanda anche di proseguire e migliorare l’assistenza alimentare. Secondo la ricerca, il tasso di malnutrizione dei bambini con meno di cinque anni di età supera ormai il livello del 15%, internazionalmente riconosciuto come critico. I dati – riferisce inoltre l’agenzia missionaria MISNA - evidenziano poi che il tasso di malnutrizione è superiore al 20% in alcune zone della regione. Sul versante politico, intanto, Nazioni Unite e Unione Africana cercano di accelerare i tempi per l’invio di una missione congiunta. Tale missione è ufficialmente iniziata lunedì scorso: l’ONU ha autorizzato il dispiegamento di 26.000 peacekeeper, ma al momento se ne contano solo 9.000. Nel Darfur, territorio con una superficie di poco inferiore a quella della Francia e con circa 6 milioni di abitanti, sono inoltre presenti attualmente i contingenti di Rwanda, Sudafrica, Nigeria e Senegal. Ma il numero delle forze di pace sul terreno lascia prevedere che non si avranno immediate ripercussioni sulle condizioni di sicurezza dell’area. Il conflitto nella regione sudanese è scoppiato nel febbraio del 2003, quando guerriglieri di alcune tribù hanno fatto ricorso all’uso delle armi contro forze del governo arabo di Khartoum per rivendicare una maggiore partecipazione all’amministrazione del Paese e una più equa distribuzione della ricchezza nazionale. A questa situazione di grande tensione sono poi seguiti bombardamenti aerei e azioni militari delle forze sudanesi anche per sostenere le famigerate milizie arabe dei janjaweed, predoni a cavallo responsabili di indicibili violenze in villaggi abitati da popolazioni non arabe. Si stima che a causa di questi attacchi e di continui scontri tra forze governative e ribelli, siano morte almeno 200 mila persone. Gli sfollati sono oltre due milioni. (A.L.)







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