Per il quinto anno, il Movimento dell'amore familiare invita le famiglie alla veglia
di preghiera, la notte di Capodanno, davanti al presepe di Piazza San Pietro
Trascorrere in famiglia le ore che dall’anno vecchio portano fino all’alba del nuovo,
ma anziché in casa - tra cenone e “botti” - in preghiera, davanti all’icona della
famiglia per eccellenza: il presepe. E’ la scelta che da cinque anni compiono le coppie,
con i rispettivi figli, appartenenti all’Associazione “Famiglia piccola Chiesa” -
Movimento per l'amore familiare, che invitano altre famiglie a vivere la notte di
Capodanno davanti al presepe di Piazza San Pietro. La veglia, che inizierà alle 23.15
di stasera e si protrarrà fino alle sette di domattina, sarà aperta da una meditazione
di don Giovanni D’Ercole. Sullo spirito di questa iniziativa, Alessandro De Carolis
ha sentito il fondatore e il responsabile dell’Associazione “Famiglia piccola Chiesa”,
don Stefano Tardani:
R. -
La famiglia ha bisogno di ritrovare l’unità e il senso di se stessa. Per ritrovare
se stessa, ha bisogno di tenerezza, di pace e di affetto, che si diffondono proprio
dal mistero del Natale e del Santo presepe: fede e valori veri della vita, che le
famiglie ritrovano proprio nella Chiesa, che è la nostra grande famiglia. Allora,
questo è il quinto anno - ormai è una tradizione - che le famiglie si ritrovano davanti
al Santo presepe per pregare per l’unità e l’amore delle famiglie.
D.
- Qual è la novità particolare della veglia di quest’anno? Su che cosa incentrerete
la vostra riflessione?
R. - La veglia di preghiera
è per l’unità e l’amore nelle famiglie e quest’anno abbiamo voluto sottolinearlo anche
per la Chiesa, che è la nostra famiglia. Così, questa sera, alle 23.15, in Piazza
San Pietro, le famiglie inizieranno con un canto. Aprirà la veglia mons. Giovanni
D’Ercole. E poi, alle 23.50, tutti i presenti accenderanno i flambeaucon
gioia e speranza e si darà inizio al nuovo anno. Ai presenti, e anche a chi verrà
solo per qualche minuto a qualsiasi ora della notte, verrà consegnato un cero che
potrà essere deposto davanti al presepe come segno di luce e di speranza, presentando
al Signore la propria famiglia, le attese e le gioie di ogni famiglia.
D.
- Proprio ieri, Benedetto XVI all’Angelus ha esortato la Chiesa a "difendere" la famiglia.
Voi vi chiamate “Famiglia-piccola chiesa”: come dire, siete in prima linea in questo
impegno...
R. - Certamente. Oggi, la famiglia sta
vivendo un momento molto importante, molto forte. La crescita della famiglia è essenziale
per lo sviluppo adeguato e buono del progresso e della società. I valori fondamentali
della famiglia si ripercuotono essenzialmente nella vita sociale e nella pace tra
le nazioni e tra i popoli. Dunque, il percorso che noi facciamo come Associazione
inizia proprio dalla ricerca del senso della vita, dal dono di se stessi, dalla preparazione
profonda e impegnata volta alla costruzione di una vera e stabile famiglia. Così,
il nostro Movimento propone un percorso spirituale e teologico ma anche molto vitale,
toccando i problemi, le situazioni sia personali che di coppia. Si propone, a tappe
progressive, una maturazione della coppia stessa, sia per il bene all’interno della
coppia, sia per il suo sviluppo umano ed anche per la sua capacità di essere testimonianza
ed essere missionaria nella società.