A Madrid, un milione e mezzo di persone per mostrare la bellezza della famiglia cristiana
Una “festa della Famiglia cristiana” e non il “Family day spagnolo” come è stato definito
dai media italiani. Circa un milione e mezzo di persone raccolte in Plaza de Colòn
a Madrid, per una celebrazione promossa dall’arcidiocesi della capitale spagnola alla
quale hanno aderito tutti i responsabili dei movimenti e comunità ecclesiali: Andrea
Riccardi della Comunità di Sant’Egidio, don Julián Carrón di Comunione e Liberazione,
Kiko Argüello del Cammino Neocatecumenale, Manuel Cariacedo del Rinnovamento Carismatico
mentre Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, ha inviato un messaggio.
Un evento che si è aperto con il saluto in diretta video dal Vaticano di Benedetto
XVI che all’Angelus, proprio nel giorno della Festa della Santa Famiglia, si è voluto
unire alla manifestazione. Ma che valutazione dare a questo evento che ha voluto mostrare
la bellezza della famiglia cristiana in Spagna? Roberto Piermarini lo ha chiesto
all’inviato a Madrid del quotidiano Avvenire, Pier Luigi Fornari:
R. -
C’è, naturalmente, il successo di una partecipazione straordinaria, un milione e mezzo
di persone, una macchina organizzativa che è partita meno di un mese fa e che è riuscita
ad organizzare questa cosa. E poi si sentiva con forza nella Plaza de Colòn ciò che
ha detto la presentatrice ufficiale, che aveva il compito di riscaldare l’atmosfera,
Alejandra Jioza: “Siamo una sola famiglia”. E, in effetti, si respirava questo clima
di una sola famiglia, di grande comunione tra tutte le realtà ecclesiali spagnole,
con l’episcopato e con i cardinali presenti. C’era una grande comunione e questo penso
sia stato un grande successo della manifestazione.
D.
- Come sono state accolte tra i presenti le parole all’Angelus di Benedetto XVI?
R.
- E’ stato un momento molto commovente. C’è stata una piena sintonia sia con le parole
del Papa, sia tra le due piazze. Infatti, si vedevano striscioni da Piazza san Pietro
con gli stessi slogan della manifestazione spagnola. Poi, le parole del Papa sono
state quanto mai toccanti e precise, nel senso che - nello spirito di questa festa
della famiglia - Benedetto XVI ha invitato le famiglie a dare testimonianza, perché
in fondo questo voleva essere la festa: un invito a dare testimonianza al mondo della
bellezza della famiglia cristiana. Il problema, infatti, è che, di fatto, questa famiglia
cristiana non si vede perché i media, che hanno un grande potere, fanno vedere tutta
un’altra immagine di famiglia. Invece, le famiglie cristiane che esistono, che stanno
vivendo una realtà, è bene che si manifestino, che il mondo le possa vedere per avere
speranza. D’altro canto, molto puntuali sono state le parole del Papa per quanto riguarda
l’educazione dei figli, quando il Papa ha detto che i genitori hanno diritto ad educare
i loro figli. E’ un problema centrale in Spagna, perché c’è una legge della cittadinanza
che impone un pacchetto educativo che entra nei rapporti genitori-figli e va ad intaccare
la possibilità che hanno i genitori di trasmettere valori anche entrando in campi
molto delicati, come quello della sessualità, con contenuti inaccettabili.
D.
– Quali i commenti questa mattina della stampa spagnola?
R.
– ABC e la Razon raccolgono il messaggio della Giornata. La Razon titola “Trabajar
por la familia y trabajar por el ser umano”, cioè le parole di Benedetto XVI: lavorare
per la famiglia e lavorare per l’essere umano. Sulla stessa linea ABC, mentre El Pais
dà una lettura tutta politica dell’avvenimento, titolando che i vescovi, i cardinali,
utilizzano l’atto pubblico – è stato chiamato un atto pubblico questa testimonianza
della famiglia cristiana – per attaccare il governo. E poi attacca dicendo che la
gerarchia della Chiesa cattolica è entrata nella campagna elettorale e così via. Secondo
me, non è stato capito quello che era il messaggio. Del resto, le parole dell’arcivescovo
di Madrid, che ha voluto, indetto sulla spinta dei movimenti ecclesiali, delle realtà
ecclesiali, questa festa per la famiglia, erano molto chiare. "Se qualcuno chiede
qual è il significato di questa grande celebrazione, dobbiamo rispondere: La famiglia
cristiana di Spagna ha voluto offrire una testimonianza pubblica, festosa, esprimendo
che nella famiglia cristiana si riscopre e riceve quello che è il gran dono dell’amore”.
Poi ha detto: “Noi offriamo la nostra testimonianza, non la imponiamo”.