Malaysia: il governo minaccia di chiudere un settimanale cattolico perché usa la parola
“Allah”
Rischia la chiusura il settimanale “Herald”, unico giornale cattolico pubblicato in
Malaysia. Stando a quanto riferito dall’agenzia AsiaNews, da poche settimane, per
“motivi di sicurezza”, il governo di Kuala Lumpur impedisce ai cristiani l’uso della
parola “Allah” che in arabo vuol dire "Dio". Secondo studiosi e accademici la parola
“Allah” è usata da secoli dai cristiani arabi in tutto il Medio Oriente ed è stato
l’Islam a utilizzare questa parola ricevendola dai cristiani. Dal 19° secolo la parola
è usata anche dai cristiani in Malaysia. “Solo i musulmani possono usare la parola
‘Allah’ - ha detto lo scorso 21 dicembre in un’intervista il viceministro della sicurezza
Datuk Johari Baharum - essa proviene dalla lingua araba. Non è giusto che la usino
i cattolici”. Disposizioni che, riferisce padre Lawrence Andrew, gesuita, editore
dell’ “Herald”, il Ministero della sicurezza interna ha inviato direttamente alla
rivista. Il mancato adeguamento ai nuovi provvedimenti provocherebbe la chiusura del
giornale, il cui permesso alla pubblicazione scade il prossimo 31 dicembre. Condizioni
che hanno spinto l’editore ad accettare i vincoli imposti dal governo, dopo il divieto,
reso effettivo dallo scorso 10 dicembre, della pubblicazione della sezione in lingua
malay. Nel Paese asiatico il provvedimento ha causato anche il blocco all’importazione
di libri protestanti contenti il vocabolo in questione, nonché il sequestro di diverse
partite di volumi cristiani. La comunità evangelica del Borneo – riferisce ancora
AsiaNews - ha definito “incostituzionale” il divieto imposto dal governo. I fedeli
si sarebbero appellati alla Corte Suprema. (C.D.L.)