2007-12-29 15:26:57

La solidarietà del Papa nelle attività del Pontificio Consiglio Cor Unum e dell'Elemosineria Apostolica


Oltre un milione di dollari per affrontare le calamità naturali; quasi 670 mila euro e 87 mila dollari per progetti a favore di donne, bambini, anziani e senzatetto; 35 Paesi destinatari di aiuti umanitari. Questi i numeri che traducono la carità del Papa nelle attività del 2007 del Pontificio Consiglio Cor Unum, l’organismo istituito da Papa Paolo VI il 15 luglio del 1971 quale attuazione concreta delle iniziative di solidarietà. Il servizio di Chiara Calace:RealAudioMP3


“Un dicastero al servizio della solidarietà - ha detto all’Osservatore Romano il cardinale Paul Josef Cordes, presidente di Cor Unum – per portare a compimento le iniziative caritative del Papa specialmente in occasione di gravi calamità. Quest’anno ricordiamo le inondazioni e gli uragani in Bangladesh, India, Nepal e Pakistan, e i terremoti in Perù e Indonesia”. Particolare attenzione ha dedicato il presidente di Cor Unum alle due Fondazioni istituite da Giovanni Paolo II che operano nell’ambito del dicastero: la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel e la Fondazione Populorum Progressio. Entrambe vengono sostenute per larga parte dalla Conferenza episcopale italiana (CEI) per gli interventi nel terzo mondo. Il cardinale Cordes ha ricordato infine la collaborazione con tutte le ONG cattoliche e in particolare il rapporto con la Confederazione internazionale della Caritas. Sempre in tema di solidarietà cristiana, ma in una dimensione locale, l’Osservatore Romano di oggi riporta la testimonianza dell’arcivescovo elemosiniere Félix del Blanco Prieto. “L’Elemosineria Apostolica è l’organismo della Santa Sede che esercita la carità verso i poveri in nome del Papa; non grandi progetti, ma piccoli gesti quotidiani”, afferma il presule. “Arrivano giovani che non riescono a pagare le bollette o l’affitto di casa e, nonostante giungano anche richieste da parte di istituzioni, noi preferiamo elargire un piccolo aiuto concreto ai giovani e le loro famiglie”. Poi fornisce alcune cifre sulla loro attività: circa un milione di euro l’anno per i singoli e 400 mila euro per le istituzioni assistenziali. “Ogni giorno spediamo – conclude l’arcivescovo – un centinaio di lettere allegando una somma in contanti o in assegno, cercando di soddisfare le numerose richieste che arrivano ogni giorno anche tramite fax, lettera e di persona”.







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