Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
Questa Domenica la Chiesa festeggia la Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. La
Liturgia ci presenta il Vangelo della fuga in Egitto della Sacra Famiglia. Morto
Erode, un angelo del Signore appare in sogno a Giuseppe e gli dice:
“Alzati,
prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti
coloro che insidiavano la vita del bambino”.
Sulla Festa della Santa Famiglia
ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia
alla Pontificia Università Lateranense:
La Santa
Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Questa triade oggi siamo chiamati a contemplare.
Siamo chiamati a contemplare il Figlio di Dio che entra nel mondo inserendosi nell’amore
puro e vero di un uomo e di una donna. Innestandosi nell’amore dell’uomo e della donna,
l’amore di Dio manifesta apertamente la verità, già espressa nel Cantico dei Cantici,
secondo la quale l’amore è una fiamma di Dio, da Lui si libera e verso Lui tende.
Siamo chiamati a contemplare Maria che acconsentendo alla Parola di Dio su di lei
non solo non viene allontanata da Giuseppe ma viene condotta insieme a lui in un’unità
a loro due soli inimmaginabile. Siamo chiamati a contemplare Giuseppe, il custode
del Redentore, che prende con sé Maria, prende con sé il bambino, e passo dopo passo
è portato di fede in fede guidato dalla mano del Signore. Siamo chiamati a contemplare
la Santa Famiglia nel suo insieme: che cosa vi scorgiamo? Il bambino è ancora piccolo,
eppure un frutto straordinario lo ha già prodotto: l’innalzamento della relazione,
la verità della comunione, che il Padre in principio aveva voluto tra l’uomo e la
donna, la santità della famiglia.