Gravi tensioni ai funerali dell'ex premier pakistana Benazir Bhutto
Il Pakistan ha vissuto ieri una giornata di estrema tensione e dolore. I funerali
di Benazir Bhutto sono stati seguiti da un’immensa folla, mentre nell’intero Paese
scoppiavano violenze con le forze dell’ordine. Ed è pesante il bilancio: almeno 30
morti e decine di feriti. Intanto il governo di Islamabad, che ha confermato per l'8
gennaio le elezioni politiche, parla di prove inconfutabili a carico di Al Qaida,
mentre scatta l’allarme anche per l’altro leader dell’opposizione Nawaz Sharif. Il
servizio è di Barbara Schiavulli:
Un "brutale
attacco terroristico”: così Benedetto XVI ha definito l’uccisione in Pakistan dell’ex
premier Benazir Bhutto in un telegramma inviato al presidente della Conferenza episcopale
pakistana mons. Saldhana. Il Papa “esprime i sentimenti di cordoglio vicinanza spirituale”
alla famiglia della signora Bhutto e “all'intera nazione pakistana” e prega perché
siano evitate "ulteriori violenze”, e sia compiuto "ogni sforzo per costruire un clima
di rispetto e fiducia, necessario al mantenimento di un buon ordine nella società”.
E tra i moltissimi messaggi di cordoglio e condanna anche quello dei vescovi pakistani
costernati per l’attentato e per quanto sta avvenendo nel Paese asiatico. Al microfono
di Lydia O’Kane, ascoltiamo il vescovo di Islamabad-Rawalpindi, mons. Anthony Theodore
Lobo:
Che conseguenze
avrà la scomparsa di Benazir Bhutto sulle dinamiche interne del Pakistan? Risponde
il prof. Maurizio Simoncelli, esperto di geopolitica di Archivio Disarmo, intervistato
da Giada Aquilino: