Preghiera interreligiosa in India per invocare la pace nello Stato di Orissa, teatro
di attacchi contro i cristiani
Vescovi, sacerdoti, suore, esponenti delle comunità sikh, buddisti e fedeli di altre
religioni hanno partecipato a Mumbai, in India, ad una preghiera interreligiosa. Si
è pregato per la pace nel distretto di Kandhamal, nello Stato orientale di Orissa,
teatro di scontri e attacchi contro cristiani. Le violenze sono iniziate alla vigilia
di Natale, quando alcuni militanti fondamentalisti indù hanno annunciato scioperi,
blocchi e proteste contro i festeggiamenti del Natale da parte dei cristiani. Il giorno
successivo è stato impedito ai fedeli di partecipare alla Messa natalizia. Sono seguiti
violenti scontri nei quali è anche rimasto ferito il leader del partito induista.
L’episodio ha scatenato nuovi, drammatici attacchi contro luoghi di culto cristiani:
un giovane è morto ed altre 20 persone sono rimaste ferite. Nel tentativo di riportare
la situazione alla calma, le autorità locali hanno poi costituito “un comitato per
la pace” e proclamato il coprifuoco in tutta la zona a tempo indeterminato. I rappresentanti
della comunità cristiana dello Stato di Orissa chiedono, in particolare, la messa
al bando del ‘Vishwa Hindu Parishad’, organizzazione paramilitare estremista indù
legata al partito ultranazionalista indiano di estrema destra. Il cardinale Oswald
Gracias, arcivescovo di Mumbai, ha espresso poi “preoccupazione” ma anche fiducia
nelle tradizioni di convivenza della “grande nazione indiana”. Il porporato – riferisce
l’agenzia AsiaNews - ha anche sottolineato la necessità di creare “ponti” di comprensione
e dialogo. Ed è necessario – ha detto il porporato - che le forze dell’ordine intervengano
in modo adeguato. Le violenze - ha concluso – sono opera di un gruppo marginale e
l’India è un grande Paese, con una ricca società multiculturale e multireligiosa.
(A cura di Amedeo Lomonaco)