Il Papa prega per la pace in Pakistan e definisce un "brutale attacco terroristico"
l'attentato contro Benazir Bhutto
Il Papa prega per la pace in Pakistan, un Paese sconvolto da quello che definisce
un “brutale attacco terroristico”, l'attentato di giovedì scorso a Rawalpindi contro
Benazir Bhutto. Il servizio di Sergio Centofanti.
Il Papa “esprime
sentimenti di profonda partecipazione e di vicinanza spirituale” alla famiglia di
Benazir Bhutto e “all'intera nazione pakistana”. In un telegramma di cordoglio inviato
a suo nome dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone al presidente della
Conferenza episcopale pakistana mons. Lawrence John Saldhana, Benedetto XVI definendo
un “brutale attacco terroristico” l’uccisione dell’ex premier, prega perché “sia evitata
ulteriore violenza” e perché sia compiuto “ogni sforzo per creare un clima di rispetto
e fiducia, che sono così necessari al mantenimento del buon ordine nella società e
perché le istituzioni politiche del Paese possano operare efficacemente”.
Il
Pensiero del Papa si era già rivolto alla martoriata terra del Pakistan nel messaggio
natalizio del 25 dicembre scorso: parlando anche di altre situazioni di crisi, aveva
ricordato le tante vittime “del terrorismo e delle violenze di ogni genere, che infliggono
inaudite sofferenze a intere popolazioni”. E aveva sottolineato come “le tensioni
etniche, religiose e politiche” lacerando “il tessuto interno di molti Paesi” inaspriscano
anche i rapporti internazionali. Benedetto XVI aveva quindi esortato i responsabili
di governo ad avere “la saggezza e il coraggio di cercare e trovare soluzioni umane,
giuste e durature”.