Repubblica Democratica del Congo: nuovo appello di mons. Monsengwo per "una cultura
di pace"
“Salute, gioia, giustizia e pace, vissute in pienezza da tutto il popolo, ecco gli
auguri del cielo per il nostro Paese che tarda a cogliere a piene mani la pace che
Cristo gli offre tutti i giorni. Il silenzio delle armi tarda ad arrivare perché il
seme della pace piantato nei nostri cuori dal Signore cade tra le spine”. Così - informa
l'agenzia MISNA - mons. Laurent Monsengwo, presidente della Commissione episcopale
congolese e arcivescovo di Kinshasa, nella sua omelia di Natale. Appena pochi giorni
dopo l’appello congiunto dei vescovi alla comunità internazionale e al mondo politico
per la pace nell’est del Paese, il presule torna dunque sullo stesso tema con i fedeli.
“Dal punto di vista etico e morale – ha affermato – la problematica della pace non
si limita all’eccesso di armamenti, ma è prima di tutto una cultura che dipende dallo
spirito generale che condiziona i comportamenti delle autorità”. La pace vera, ha
ribadito, dipende dalla presenza di Dio nella vita dell’uomo ed è il frutto di “cuori
riconciliati con se stessi e con il prossimo”. Infine un nuovo richiamo ai potenti:
“Non si può vivere in verità sotto lo sguardo di Dio e imporre a un intero popolo
dodici anni di guerra inutile che hanno avuto come conseguenza la morte di milioni
di persone. Un serio esame di coscienza collettivo si impone d’urgenza in un anelo
di dialogo e di verità, di giustizia e pace”. (S.G.)