India: un vescovo denuncia le violenze contro le minoranze cristiane
Mons. Thomas Thiruthalil, vescovo di Balasore (Orissa) e presidente del Consiglio
regionale dei vescovi dell’Orissa, ha inviato ieri ad AsiaNews un commento sulle violenze
avvenute a Natale nello Stato dell’Orissa. Secondo il vescovo è vergognoso che in
uno Stato democratico come l’India ci siano delle leggi che permettano ai fondamentalisti
indù di fare violenze “legali” contro le minoranze religiose. Il presule fa riferimento
al Freedom of Religion Act (OFRA) che, passato nel 1967, ha attuato tutta una serie
di leggi anti-conversione che, sotto l’apparente scopo di proteggere le persone dalle
conversioni forzate, è diventato un metodo per frenare la libertà religiosa e di pensiero,
accusando in modo falso la Chiesa di attuare continue conversioni. Proprio all’origine
delle violenze di Natale ci sarebbe Swami Saraswati, il leader del movimento anti-conversioni.
Il vescovo ribadisce inoltre l’ingiustizia degli attacchi contro i missionari cristiani
che offrono il loro servizio a tutte le comunità religiose, anche quelle di maggioranza
indù. Alla luce di questa persecuzione, mons. Thiruthalil richiama infine l’Enciclica
del Papa ‘Spe salvi’ come messaggio profetico per rafforzarli nel difficile momento
che stanno vivendo in Orissa. (C.C.)