In Palestina la testimonianza di padre Musallam: un Natale sotto assedio
Padre Manuel Musallam, parroco della chiesa della Santa Famiglia, unico sacerdote
cristiano di rito latino nella Striscia di Gaza e responsabile di una scuola che raccoglie
oltre 1200 studenti di ogni estrazione e credo religioso tra Bir Zeit e Gaza, racconta
al telefono con la MISNA la sua amarezza per l’attuale situazione e le sue ripercussioni
soprattutto sui bambini che attendono tutto l’anno l’arrivo del Natale: “Abbiamo dovuto
inventarci l’impossibile per addobbare la scuola nel tentativo di rendere meno triste
questo periodo dell’anno, in genere il più atteso dai bambini di tutto il mondo; ma
non si trovano neanche le decorazioni, e quelle degli anni scorsi sono andate perdute
o sono diventate vecchie. Né ci saranno dolci, per i bambini di Gaza; soltanto fragole,
quelle che i coltivatori della Striscia non possono più esportare a causa del blocco
imposto da Israele sul commercio palestinese”. Il sacerdote ricorda inoltre che nel
periodo natalizio vengono organizzate una serie di attività che coinvolgono anche
la comunità musulmana, per favorire l’integrazione e il dialogo pacifico, anche se
la popolazione palestinese della Striscia, costretta a subire le dure limitazioni
imposte dal governo israeliano è ormai allo stremo dopo circa sei mesi di embargo
e i bambini sono i più traumatizzati dalle violenze. (C.C.)