Al via a Roma il 28.mo Convegno di “Fine d’anno con Maria”
Da domani fino a domenica prossima si tiene a Roma, presso la Pontificia Facoltà Teresianum,
il 28° Convegno Mariano “Fine d’anno con Maria” promosso dal Centro di cultura mariana.
Tema dell’incontro: ‘Maria e la Parola di Dio rivelata, celebrata, vissuta’. Il Convegno
è programmato soprattutto per operatori di pastorale: sacerdoti, religiosi, religiose
e laici, che giungeranno a Roma da tutta Italia. Giovanni Peduto ha intervistato
il promotore dell’iniziativa, padre Ermanno Toniolo, dei Servi di Maria, professore
di teologia in diversi Pontifici atenei romani e gli ha chiesto quale sia il rapporto
tra Maria e Parola di Dio:
R. –
Un rapporto costitutivo, permanente, di una relazione assoluta, perché Maria veramente
è tutta nella Parola di Dio, anzi, è il luogo dove la Parola di Dio si è fatta carne
ed il Padre ha espresso se stesso nel Verbo da lei incarnato.
D.
- Il Papa ha convocato un sinodo per l’anno prossimo per rimettere al centro della
vita dei cristiani la Parola di Dio: i cristiani leggono e meditano poco la Bibbia
…
R. – Questo è vero, ed è una grande carenza. Il
Concilio Vaticano II ha tanto insistito che il posto primario della nostra catechesi
e della nostra meditazione sia la Parola di Dio, perché nella Parola di Dio non solo
si rivela il progetto di Dio, ma anche la nostra vita attinge quella linfa per poter
camminare ed essere i testimoni di Cristo e del suo Vangelo.
D.
– E infatti, diceva San Girolamo, “ignorare le Sacre Scritture significa ignorare
Cristo” …
R. – E’ vero! Perché realmente Cristo nell’Antico
Testamento, diceva allora Sant’Agostino, è nascosto, è velato; nel Nuovo Testamento
si manifesta. Leggere allora l’Antico e il Nuovo Testamento in simmetria, come faceva
Maria, che lo meditava nel suo cuore, significa entrare nel profondo di questa Parola
di Dio che è insieme ricchezza, che è anche dono e deve diventare per noi pienezza
di vita.
D. - Nella “Deus caritas est”, Benedetto
XVI scrive che Maria “parla e pensa con la Parola di Dio; la Parola di Dio diventa
parola sua ... Così si rivela che i suoi pensieri sono in sintonia con i pensieri
di Dio, che il suo volere è un volere insieme con Dio …” ...
R.
– Esattamente. E aggiunge: “Essendo intimamente penetrata dalla Parola di Dio, Ella
può diventare Madre della Parola incarnata”. Il Natale, dunque, si manifesta come
la pienezza di questa parola: prima accolta nel cuore, e poi diventata – nel suo grembo
– carne e dono all’umanità. Il Papa moltissimo insiste su questo e io credo che tutti
noi e tutta la Chiesa debba seguire il Magistero del suo pastore ed entrare veramente
nel vivo con Maria ed anche nella luce di Maria, nel leggere, approfondire e far proprie
tutte le Divine Scritture ed ogni loro parola.
D.
- Il Papa ha detto che la prima parola del Nuovo Testamento è quel “Rallegrati” che
l’arcangelo Gabriele dice a Maria nell’Annunciazione …
R.
– E’ un annuncio di pace. L’hanno ri-tradotto, adesso; prima dicevamo: “Ave”, ma giustamente
“Xaire”, in greco, significa “gioisci”. Questa parola di gioia, secondo tutta la tradizione
greca e latina, significa la gioia che scende dall’alto, che Dio dona attraverso l’Angelo
a Maria in pienezza per riparare quella condanna di Eva e per donare al mondo il Nuovo
Testamento che si chiama “evangelo”, cioè “annunzio di gioia”: da Maria fiorisce la
gioia, da Maria si espande e si espanderà fino ai tempi futuri e per l’eternità.
D.
- Come leggere il Vangelo aiutati da Maria?
R. –
Io penso che non si può soltanto leggere, perché leggere può essere una cosa esterna.
L’importante è accogliere in ascolto. Ecco la parola della Vergine in ascolto: colei
che ha la Parola, la ascolta, la medita, la penetra, in certo qual modo la sviscera
e la tiene dentro di sé come una gemma preziosa, la custodisce nel cuore. Così anche
noi, di ogni parola, specialmente del Signore, dei Santi Vangeli che sono il vertice
delle Scritture e dei Santi Apostoli del Signore, e anche dell’Antico Testamento,
dobbiamo farne tesoro come Maria: “Conservava e custodiva nel cuore, meditando, ogni
Parola del Signore”.