2007-12-27 15:22:50

Al via a Roma il 28.mo Convegno di “Fine d’anno con Maria”


Da domani fino a domenica prossima si tiene a Roma, presso la Pontificia Facoltà Teresianum, il 28° Convegno Mariano “Fine d’anno con Maria” promosso dal Centro di cultura mariana. Tema dell’incontro: ‘Maria e la Parola di Dio rivelata, celebrata, vissuta’. Il Convegno è programmato soprattutto per operatori di pastorale: sacerdoti, religiosi, religiose e laici, che giungeranno a Roma da tutta Italia. Giovanni Peduto ha intervistato il promotore dell’iniziativa, padre Ermanno Toniolo, dei Servi di Maria, professore di teologia in diversi Pontifici atenei romani e gli ha chiesto quale sia il rapporto tra Maria e Parola di Dio:RealAudioMP3


R. – Un rapporto costitutivo, permanente, di una relazione assoluta, perché Maria veramente è tutta nella Parola di Dio, anzi, è il luogo dove la Parola di Dio si è fatta carne ed il Padre ha espresso se stesso nel Verbo da lei incarnato.

 
D. - Il Papa ha convocato un sinodo per l’anno prossimo per rimettere al centro della vita dei cristiani la Parola di Dio: i cristiani leggono e meditano poco la Bibbia …

 
R. – Questo è vero, ed è una grande carenza. Il Concilio Vaticano II ha tanto insistito che il posto primario della nostra catechesi e della nostra meditazione sia la Parola di Dio, perché nella Parola di Dio non solo si rivela il progetto di Dio, ma anche la nostra vita attinge quella linfa per poter camminare ed essere i testimoni di Cristo e del suo Vangelo.

 
D. – E infatti, diceva San Girolamo, “ignorare le Sacre Scritture significa ignorare Cristo” …

 
R. – E’ vero! Perché realmente Cristo nell’Antico Testamento, diceva allora Sant’Agostino, è nascosto, è velato; nel Nuovo Testamento si manifesta. Leggere allora l’Antico e il Nuovo Testamento in simmetria, come faceva Maria, che lo meditava nel suo cuore, significa entrare nel profondo di questa Parola di Dio che è insieme ricchezza, che è anche dono e deve diventare per noi pienezza di vita.

 
D. - Nella “Deus caritas est”, Benedetto XVI scrive che Maria “parla e pensa con la Parola di Dio; la Parola di Dio diventa parola sua ... Così si rivela che i suoi pensieri sono in sintonia con i pensieri di Dio, che il suo volere è un volere insieme con Dio …” ...

 
R. – Esattamente. E aggiunge: “Essendo intimamente penetrata dalla Parola di Dio, Ella può diventare Madre della Parola incarnata”. Il Natale, dunque, si manifesta come la pienezza di questa parola: prima accolta nel cuore, e poi diventata – nel suo grembo – carne e dono all’umanità. Il Papa moltissimo insiste su questo e io credo che tutti noi e tutta la Chiesa debba seguire il Magistero del suo pastore ed entrare veramente nel vivo con Maria ed anche nella luce di Maria, nel leggere, approfondire e far proprie tutte le Divine Scritture ed ogni loro parola.

 
D. - Il Papa ha detto che la prima parola del Nuovo Testamento è quel “Rallegrati” che l’arcangelo Gabriele dice a Maria nell’Annunciazione …

 
R. – E’ un annuncio di pace. L’hanno ri-tradotto, adesso; prima dicevamo: “Ave”, ma giustamente “Xaire”, in greco, significa “gioisci”. Questa parola di gioia, secondo tutta la tradizione greca e latina, significa la gioia che scende dall’alto, che Dio dona attraverso l’Angelo a Maria in pienezza per riparare quella condanna di Eva e per donare al mondo il Nuovo Testamento che si chiama “evangelo”, cioè “annunzio di gioia”: da Maria fiorisce la gioia, da Maria si espande e si espanderà fino ai tempi futuri e per l’eternità.

 
D. - Come leggere il Vangelo aiutati da Maria?

 
R. – Io penso che non si può soltanto leggere, perché leggere può essere una cosa esterna. L’importante è accogliere in ascolto. Ecco la parola della Vergine in ascolto: colei che ha la Parola, la ascolta, la medita, la penetra, in certo qual modo la sviscera e la tiene dentro di sé come una gemma preziosa, la custodisce nel cuore. Così anche noi, di ogni parola, specialmente del Signore, dei Santi Vangeli che sono il vertice delle Scritture e dei Santi Apostoli del Signore, e anche dell’Antico Testamento, dobbiamo farne tesoro come Maria: “Conservava e custodiva nel cuore, meditando, ogni Parola del Signore”.







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