India: violenza anticristiana nello Stato di Orissa. Ucciso un giovane e incendiate
12 chiese
Natale di violenza in Orissa. A seguito di attacchi da parte di fondamentalisti indù,
una persona è stata uccisa, 12 chiese bruciate e decine sono i feriti, molti dei quali
in gravissime condizioni. Secondo l’agenzia AsiaNews sarebbero addirittura tre le
vittime. Si registra inoltre la distruzione di un orfanotrofio cristiano, treni bloccati
per ore ed auto della polizia bruciate. Questo il bilancio provvisorio di un attacco
dell’organizzazione fondamentalista Vishva Hindu Parishad (VHP), sferrato contro i
cristiani che si accingevano a celebrare il Natale, la sera della Vigilia nella città
di Phulbani. Dal canto loro, alcuni cristiani, secondo l’agenzia ANSA, hanno risposto
attaccando un leader dello stesso partito nazionalista e gli scontri tra i due gruppi
sono dilagati in oltre dodici villaggi. Nonostante il coprifuoco, la polizia non riesce
a controllare la situazione e anche stamani un centinaio di tribali induisti hanno
attaccato una chiesa nel villaggio di Sarsalanda. John Dayal, presidente dell’Unione
dei cattolici indiani, ha chiesto ufficialmente al primo ministro, Manmohan Singh,
di intervenire per impedire un ulteriore aggravarsi della situazione ed ha inoltre
denunciato l’indifferenza della polizia e l’eccessiva libertà accordata a gruppi di
estremisti. La regione era stata già oggetto, in passato, di episodi di violenza a
sfondo religioso. Ricordiamo che i cristiani sono circa 100 mila in quest’area dell’India.
L’Orissa – sottolinea AsiaNews – è uno Stato dove il fondamentalismo indù è molto
forte. Da 40 anni, vige una legge anticonversione che mortifica l’attività dei missionari.
(A cura di Silvia Gusmano)