Il Santo Padre ha acceso ieri il lume della Pace all'inaugurazione del presepe in
Piazza San Pietro
E’ stato inaugurato ieri il tradizionale presepe in Piazza San Pietro, alla presenza
di autorità ecclesiastiche della Santa Sede e di responsabili dei Servizi Tecnici
del Governatorato. Una consuetudine voluta nel 1982 da Papa Giovanni Paolo II e rinnovata
oggi da Papa Benedetto XVI. Il Santo Padre ha assistito alla cerimonia dal suo studio
privato nel Palazzo Apostolico e al termine della celebrazione ha acceso il lume della
Pace. C’era per noi Claudia Di Lorenzi:
Mentre
scende la sera sulla città eterna e il crepuscolo spegne gli ultimi bagliori del giorno,
si accende soffusa una piccola luce fra le ali del colonnato in Piazza San Pietro.
E’ quella del più celebre presepe del mondo, inaugurato ieri, vigilia del Natale,
alla presenza del cardinale Giovanni Lajolo, presidente della Commissione Pontificia
dello Stato della città del Vaticano, di mons. Renato Boccardo, segretario generale
del Governatorato, e dell’Ambasciatore del Messico presso la Santa Sede, Luis Felipe
Bravo Mena, giunto in occasione del XV anniversario delle relazioni diplomatiche fra
i due Paesi. Dal grande edificio nel cuore della piazza è giunto l’annuncio della
Buona Novella, portatrice di pace e di speranza. Lo ha ricordato il cardinale
Giovanni Lajolo:
“Siamo salvati dalla speranza e chi non
ha speranza è senza gioia, chi non ha speranza è disperato”.
Ha detto
il porporato citando l’Enciclica Spe Salvi, la seconda di Papa Benedetto XVI. Soffermandosi
sul dono della speranza, che l’avvento di Cristo reca in dono agli uomini, il cardinale
ha quindi aggiunto:
“I cristiani hanno in loro questo unicum di avere
una speranza più grande della luce della giornata che si spenge. Il Papa lo ha messo
in luce: la nostra speranza è una speranza che ha come luce Dio”.
Un
Gesù che trova dimora quest’anno in un’ambientazione del tutto originale: non più
Betlemme, come vorrebbe la tradizione, ma Nazareth, nella casa di Giuseppe, dove gli
sposi abitavano e Gesù ha vissuto la sua giovinezza. Sul selciato di Piazza san Pietro,
il “ritratto” della Sacra Famiglia è custodito da un edificio in stile rinascimentale
e vegliato da quattro grandi angeli in legno. Una ricostruzione che ricorda l’apparizione
dell’angelo a San Giuseppe e l’annunciazione alla Vergine Maria. Ai lati della Natività
trovano spazio altri due ambienti: sulla destra la bottega del falegname, alla sinistra
una locanda, a rappresentare la vita del borgo. Non mancano, come da tradizione,
neanche l‘acqua e il fuoco, simboli della purezza e del trionfo della luce sulle tenebre.
Al termine della celebrazione il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per lo
Stato della città del Vaticano, ha introdotto la veglia di preghiera in favore della
pace. Un’invocazione corale che ha trovato il suo culmine al termine della cerimonia,
quando il Santo Padre, affacciato sulla piazza dalla finestra del suo studio privato,
ha impartito ai presenti la benedizione apostolica e ha acceso il tradizionale lume
della Pace. Una piccola fiamma lasciata dall’alto ad illuminare la notte della venuta
di Cristo.