2007-12-23 15:34:08

L'Uzbekistan elegge il nuovo presidente. Forti riserve sul voto da parte dell'OSCE


Esito scontato in Uzbekistan dove 16 milioni di elettori sono chiamati a scegliere il nuovo presidente. Favorito l’attuale capo di Stato, Islam Karimov, al potere dal 1989, che secondo alcune fonti avrebbe eliminato qualsiasi tipo di opposizione. Gli stessi sfidanti di Karimov sarebbero sostenitori del regime. Il servizio di Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3


Sono 8266 i seggi aperti in tutto l’Uzbekistan, quattro i candidati in lizza per le presidenziali. Il netto favorito è il capo dello Stato uscente, Islam Karimov, al potere ininterrottamente dal 1989. Con un clamoroso verdetto in novembre, la Commissione elettorale lo ha ammesso alla consultazione, nonostante la costituzione vieti più di due mandati. Gli sfidanti sono il democratico Roustamov, il socialdemocratico Tachmoukhamedova e l’indipendente Saodov. 264 sono gli osservatori stranieri, oltre 16 milioni sono gli aventi diritto. Il voto sarà valido se l’affluenza alle urne supererà il 33 per cento. Non vi saranno exit poll e i risultati verranno resi pubblici domani. A numerose organizzazioni internazionali e ad alcuni media occidentali è stato vietato l’ingresso nell’ex Repubblica asiatica sovietica. L’OSCE ha nel Paese 21 osservatori e ha già dichiarato che un monitoraggio maggiore era senza senso per il carattere limitato della competizione. Esteso quanto la Svezia, l’Uzbekistan vive un momento di crescita economica messo in pericolo dall’alta inflazione. Forte rimane l’emigrazione aggravata dalla disoccupazione e dai bassi stipendi: intorno ai 160 dollari mensili. Dopo il massacro di Andijan, del maggio 2005, il Paese ha cambiato alleanze, lasciando il fronte antiterrorista occidentale e ritornando a rapporti più stretti con Mosca. Pesanti sono le critiche delle organizzazioni umanitarie. (Per la Radio Vaticana, Giuseppe D’Amato)







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