Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
In questa quarta Domenica d’Avvento la Liturgica ci propone il Vangelo della nascita
di Gesù secondo il racconto di Matteo. “Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe,
prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla
in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno
un angelo del Signore e gli disse”:
«Giuseppe,
figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che
è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai
Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Su
questo brano evangelico, ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti,
docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:
(musica)
E’ l’inizio della pienezza della rivelazione di
Dio a noi, è l’inizio della rivelazione del mistero nascosto da secoli: il concepimento
e la nascita del Salvatore. Dio inizia a dare compimento alla sua piena manifestazione
e partecipazione con un concepimento e una nascita. Che cosa c’è di più intimo di
un concepimento? Che cosa c’è di più fondamentale, di fondante di una nascita? Essi
ci vengono svelati, ci vengono rivelati oggi, attraverso il racconto dell’annuncio
a Giuseppe, che completa e perfeziona quello a Maria: il concepimento e la natività
del Figlio di Dio. Con un bambino Dio ricomincia tutto. Come dice San Leone Magno:
con il suo nuovo inizio, con la sua nascita, pone le premesse per la modificazione
di tutto quel che inizia. Dà la possibilità a tutti gli uomini di iniziare di nuovo,
di riprendere di nuovo, sulla base della novità del suo inizio divino, del suo nascere
umano. Di fronte a questo assoluto agire di Dio, Giuseppe risponde nell’unico modo
appropriato, nella completa obbedienza. Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’Angelo
del Signore. Solo nella culla dell’obbedienza possiamo lasciar nascere Colui che vuole
nascere in ognuno di noi.