Pakistan: la società civile si organizza per le elezioni di gennaio
Migliora la situazione in Pakistan. Dopo la revoca dello stato di emergenza, decisa
dal Presidente Musharraf il 16 dicembre scoro, le tensioni più forti si vanno attenuando
e la società civile si sta riorganizzando, in vista delle elezioni legislative dell’8
gennaio 2008. Come sostiene l’agenzia Fides, la scena politica resta tuttavia ancora
molto movimentata e non mancano le polemiche nei confronti del presidente Musharraf:
Benazir Bhutto, leader dell’opposizione, ha infatti denunciato i preparativi di brogli
alle elezioni da parte della “Lega Musulmana”, il partito del presidente, e ha sollecitato,
come unica possibilità di un risultato trasparente, l’arrivo di osservatori internazionali.
In questa situazione l’Unione Europea ha annunciato l’invio di osservatori elettorali,
anche se si attende ancora un chiarimento su ruoli, diritti e obblighi della missione
elettorale, che si spera potrà rispettare gli standard internazionali. La comunità
internazionale ha chiesto al presidente di “eliminare tutte le restrizioni dei diritti
politici e delle libertà fondamentali prima delle elezioni dell’8 gennaio, migliorando
la fiducia nell'ambito del processo politico, e consentendo un terreno di gioco equo
per tutti i partiti politici”. Anche le organizzazioni della società civile hanno
fatto sentire le proprie preoccupazioni. In una nota inviata all’agenzia Fides, la
Commissione per la Pace e lo Sviluppo Umano in Pakistan ha ribadito il suo grave disappunto
per il crollo dello standard nel rispetto dei diritti umani, con la repressione delle
organizzazioni civili, della magistratura, dei mass media, e ha chiesto il ripristino
di tutte le garanzie e libertà perché il voto di gennaio possa avere un reale significato
e non sia condizionato da un clima di terrore o da uno stato di polizia. Dal canto
suo la Commissione “Giustizia e Pace” dei Vescovi pakistani sta sensibilizzando sul
tema del necessario rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo, chiedendo
ai fedeli di pregare per il futuro del Paese. In vista delle elezioni, la Chiesa ha
lanciato una campagna per tentare di modificare il sistema elettorale attualmente
in vigore, che discrimina fortemente le minoranze religiose. (E. B.)