Lo sport deve essere sano e onesto, capace di educare i giovani: così il cardinale
Bertone, nella celebrazione eucaristica per gli sportivi in preparazione al Natale
Santa Messa celebrata dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ieri sera
a Roma nella Chiesa Nuova, per il tradizionale scambio di auguri natalizi con il mondo
dello sport. All’appuntamento, giunto alla IV edizione, hanno partecipato decine di
atleti e dirigenti sportivi, tra i quali il presidente del CONI, Petrucci, gli atleti
paraolimpici guidati dal presidente Pancalli, la ginnasta Igor Cassina, lo sciatore
Giorgio Rocca, l’oro olimpico nel tiro con l’arco Galliazzo, il canoista Antonio Rossi,
sacerdoti e seminaristi che partecipano alla Clericus Cup promossa dal Centro Sportivo
Italiano. Nell’omelia il cardinale Bertone, portando “il saluto, l’augurio, la vicinanza
e la preghiera del Papa”, ha sottolineato l’importanza del luogo scelto per la celebrazione
con gli sportivi, la Chiesa Nuova, “dove ha vissuto ed operato un prete singolare,
amante dell’attività ludica: San Filippo Neri, un Santo che aveva fatto della gioia,
così come dovrebbe fare lo sport, la nota caratteristica del suo ministero sacerdotale".
Il servizio di Luca Collodi:
“E’
importante giungere pronti, preparati all’appuntamento della Notte Santa. Come in
vista di un evento sportivo, di una gara che ci coinvolga, anche solo emotivamente,
dobbiamo attivarci ulteriormente, allenarci con la preghiera e la riflessione perché
l’incontro con il Bambino Gesù possa essere un prodigio di grazia che segni la nostra
esistenza”. Nell’omelia della Santa Messa che ieri a Roma ha riunito il mondo dello
sport nella chiesa di Santa Maria in Vallicella per gli auguri natalizi, il cardinale
Tarcisio Bertone, ha sottolineato come “una medaglia vinta in modo sano
e corretto può contribuire al cambiamento del mondo e alla sua redenzione”:
“Un
mondo più fraterno e più giusto. E a quest’impresa di alto valore sociale – a cui
Dio ci chiama – c’è anche lo sport, con i suoi innumeroli valori positivi, che può
dare un enorme contributo”. Se con il suo “sì”, Maria, offrendo
liberamente il suo grembo al Signore della storia, ha cambiato il corso degli eventi
nel mondo, anche ciascuno di noi, dicendo il proprio “sì” alla volontà divina – ha
detto il cardinale Bertone nell’omelia – può preparare e cambiare il mondo a renderlo
migliore.
“Possiamo cooperare a fare dello sport
un ambiente dove maturino personalità pulite e rispettate. C’è bisogno di modelli
da imitare e voi, cari atleti, potete essere modelli per migliaia e migliaia di ragazzi,
per i giovani del nostro tempo. Abbiamo avuto grandi modelli di sportivi nel passato,
non sto a ricordarveli; anche grandi campioni di calcio! Qualcuno dice che il calcio
è in crisi: è vero! Però, quanti campioni sani e puliti, modelli! Penso alle prossime
Olimpiadi di Pechino, ai Campionati Europei di Calcio, alle gare mondiali di nuoto
e automobilismo, di atletica, di tutti gli altri sport dove ci si misurerà con tutta
la garanzia e la voglia di essere autentici campioni, onesti e sani. Queste sono le
occasioni per trasmettere alla società messaggi di autentico, sano agonismo che rifugga
dal doping, dalle furbesche scorciatoie, messaggi di solidarietà che uniscono sport
e ricerca della fraternità e della pace”. Il cardinale Bertone
si è poi rivolto al mondo dello sci. “Finalmente posso dire bentornata alla valanga
azzurra …”. “L’Italia – ha proseguito nell’omelia – è tornata a vincere anche nello
sci”, chiedendosi come si possa “parlare di un Paese in declino di fronte a tante
vittorie sportive”. Infine ha lanciato un'esortazione a tutti i campioni dello sport:
“Siamo
tutti alla ricerca di stelle che ci guidino nelle nostre scelte e decisioni. Le ‘stars’,
le stelle, come vengono chiamati i personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport.
Abbiamo bisogno di stelle vere e queste, nota Papa Benedetto, sono solamente le persone
che sanno vivere rettamente: diventano esse luci di speranza. Vorrei formulare l’auspicio
che ciascuno di voi, cari amici, cerchi di essere una ‘stella’ di onestà e di bontà”.