Cina: incontro del Politburo dedicato alla situazione della religione nel Paese
Per la prima volta nella sua storia, mercoledì a Pechino il Politburo ha dedicato
un suo incontro alla religione ed ha invitato due esperti a parlare della storia e
della situazione della religione in Cina. E’ stato lo stesso presidente cinese Hu
Jintao – in una riunione dell’ufficio politico del Partito comunista cinese – a sottolineare
che Pechino sostiene “la libertà di religione” e che si propone di “aiutare i credenti
di tutte le religioni se sono in difficoltà”. Hu Jintato, che è anche segretario generale
del Partito Comunista cinese, ha sostenuto che “credenti e non credenti devono lavorare
insieme” per il miglioramento della società, nella “nuova situazione” che si è venuta
a creare in Cina. Estratti dell’intervento di Hu Jintato – riferisce il quotidiano
Avvenire – sono stati pubblicati con rilievo dal “Quotidiano del Popolo”, il giornale
del Partito. Secondo le cifre ufficiali, in Cina ci sono cento milioni di credenti,
buddisti, taoisti, musulmani, cattolici e protestantii, ma secondo studiosi indipendenti,
i soli buddisti praticanti sarebbero almeno duecento milioni mentre i cristiani -
cattolici e protestanti – qualche decina di milioni. (R.P.)