Al via nella Zambia il processo di riforma costituzionale. L’opposizione ha disertato
la prima sessione dei lavori
Nonostante il boicottaggio dei principali partiti dell’opposizione e delle istituzioni
religiose locali, La Conferenza nazionale sulla costituzionale (CNC) di Lusaka nella
Zambia ha tenuto la sua prima sessione di lavoro. Circa 460 rappresentanti da tutto
il Paese – riporta l’agenzia Misna - si sono riuniti nella sede dell’organo legislativo
per stilare una nuova Costituzione e avviare così il processo di riforma nel Paese.
“Questo esercizio non riguarda le lotte dell’opposizione contro il governo in carica”
ha detto durante la cerimonia di apertura il presidente Levy Mwanawasa, chiamando
tutti i deputati a “porre l’interesse nazionale al di sopra dei propri interessi personali”.
I più critici tra gli oppositori al governo hanno accusato il presidente di voler
“prendere in ostaggio” la Nazione attraverso una riforma della carta fondamentale
che rafforzi i poteri del capo dello stato. Smentendo ogni accusa, Mwanawasa ha replicato
di aver avuto “un ruolo minimo” nel processo di revisione. Nella Zambia – un Paese
di 11 milioni di abitanti, considerato tra i più stabili della regione dell’Africa
centro-meridionale – opposizione, società civile e istituzioni religiose, erano state
tra le prime, in passato, a chiedere a gran voce la creazione di un’assemblea costituente
per avviare il processo di riforma costituzionale. Adducendo gli alti costi che la
creazione di un organismo ‘ad hoc’ avrebbe comportato, il governo ha affidato il procedimento
alla CNC, composta da una rappresentanza degli stessi membri del parlamento, dominato
per prevalenza numerica dal partito di maggioranza dello stesso presidente Mwanawasa.
(E. B.)