Vittime a Gaza per nuovi raid israeliani: razzi contro una scuola elementare nella
città israeliana di Sderot
Carri armati e truppe israeliane in azione nel centro della striscia di Gaza hanno
ucciso stamane quattro palestinesi, tre della jihad islamica e uno dei Comitati di
eesistenza popolare. Un portavoce militare israeliano ha confermato che quella condotta
nel centro della Striscia è un'“operazione di routine per allontanare dal confine
minacce terroristiche e impedire tiri di razzi e mortai contro il territorio israeliano”.
E sembra che, proprio in reazione a questa operazione, almeno cinque razzi Qassam
siano stati sparati dalla striscia di Gaza contro la città di Sderot e località limitrofe.
Per un razzo scoppiato vicino a una scuola elementare di Sderot, dieci scolari sono
stati colti da shock. I tiri dei razzi sono stati rivendicati dai Comitati di resistenza
popolare a Gaza.
Iraq Nel corso di un'operazione denominata "Mietitrice
di Ferro", le forze USA in Iraq hanno “ucciso 24 estremisti, arrestato 37 sospetti
e scoperto in un complesso un sito per le torture e nove depositi di armi, in una
località a Nord di Moqdadiyah, tra l'8 e l'11 dicembre. Lo ha reso noto il comando
americano a Baghdad con un comunicato. Con un altro comunicato, sempre oggi, le forze
americane in Iraq fanno sapere di aver celebrato ieri una cerimonia per il rilascio
di 100 detenuti dal centro di detenzione di Camp Cropper, alla periferia di Baghdad,
“in un gesto di buona volontà e riconciliazione in occasione delle festività per l'Aid
al Adhà, o festa del sacrificio". Il comunicato precisa che nel corso della cerimonia
il generale Doug Stone, comandante delle operazioni di detenzione per la forza multinazionale,
ha dato ai detenuti rilasciati “il benvenuto nel nuovo, pacifico Iraq”. Prima del
rilascio, i detenuti si sono impegnati sotto giuramento davanti ad un giudice a mantenere
in futuro una buona condotta.
Iran Quattro capi ribelli del gruppo
armato sunnita Jundallah sono stati uccisi in un'operazione congiunta delle forze
dell'ordine e dei servizi segreti nella provincia di Sistan-Baluchistan, nel sud est
dell'Iran. Lo rende noto oggi un comunicato diramato dalla televisione di Stato, senza
precisare luogo e data del fatto. I quattro sono stati implicati nel rapimento di
cittadini tedeschi, irlandesi e turchi, in vari attacchi contro automobilisti e nell'attentato
perpetrato contro un autobus delle Guardie della rivoluzione nel febbraio 2007, che
provocò la morte di 13 persone. Tra le loro accuse, anche il sequestro di diversi
turisti, poi rilasciati, e l'uccisione di almeno 34 persone. La provincia di Sistan
Baluchistan, al confine con Afghanistan e Pakistan, ospita una grande comunità sunnita
ed è al centro degli attacchi del gruppo Jundallah da circa due anni: è reputata poco
sicura per gli attacchi di banditi e le attività di trafficanti di droga.
Libano Un
uomo di 35 anni, padre di tre figli, è morto nel sud del Libano in seguito all'esplosione
di una cluster-bomb (bomba a grappolo), residuato della guerra dell'estate
2006 tra Israele e miliziani del movimento sciita Hezbollah. Lo ha riferito l'agenzia
di stampa ufficiale libanese NNA, precisando che l'incidente è avvenuto ieri mentre
l'uomo, Mohammed Hamza, raccoglieva legna da ardere nei pressi del villaggio di Zibqin,
dove riesiedeva, non lontano dalla città portuale di Tiro, ad un centinaio di km a
Sud di Beirut. Secondo fonti ufficiali libanesi, nel corso dei 34 giorni di guerra
tra luglio e agosto del 2006, le forze israeliane hanno disseminato nel sud del Libano
circa un milione di bombe a grappolo, il 40 per cento delle quali sono rimaste inesplose.
Le stesse fonti affermano che fino ad ora sono state individuate 770 località prese
di mira dagli israeliani con tali ordigni. Dall'agosto del 2006, affermano ancora
fonti ufficiali, almeno 280 presone, tra cui 70 bambini, sono rimaste vittime delle
bombe a grappolo nel sud del Paese. Altre fonti parlano di 220 feriti e oltre 40 morti.
Corea del Sud Il neoeletto presidente della Corea del Sud, Lee Myung-bak,
ha parlato di nucleare e di economia nella sua prima conferenza stampa dopo l’annuncio
di ieri della sua vittoria alle elezioni, che hanno chiamato alle urne 38 milioni
di elettori. Il nostro servizio:
Seul premerà sulla Corea del Nord affinché
abbandoni il proprio programma di armamenti nucleari. Lo promette il nuovo presidente
conservatore, definendolo un requisito necessario per avviare una piena cooperazione
economica tra Corea del Sud e Corea del Nord. Inoltre, Lee Myung-Bak esorta Pyongyang
a compiere passi avanti sulla strada dei diritti umani. Propositi decisi, dunque,
e più esigenti rispetto al passato: il nuovo presidente ci tiene a sottolinearlo parlando
testualmente di “governi precedenti che si sono astenuti dal muovere critiche ed hanno
tentato di ammansire unilateralmente i nordcoreani”. Il capo di Stato, che da febbraio
inizierà il suo mandato di 5 anni, è forte di un ampio consenso: oltre il 48% dei
voti, a fronte del poco più del 26% ottenuto dal rivale Chung Dong-young, del partito
liberale al potere. Consenso avuto nonostante la recente decisione del parlamento
di istituire una Commissione di inchiesta sullo scandalo finanziario per il quale,
in realtà, era stato assolto dalla magistratura. La promessa che ha contato di più
è stata quella di riportare l’economia ai fasti degli anni Novanta, promessa fatta
da ex imprenditore di successo.
Birmania Secondo i giornali
di Stato, otto persone sono state uccise, tra cui quattro donne ed un bambino, e sei
sono rimaste ferite in un attacco di ribelli a un autobus di un gruppo rivale nello
Stato di Karen, nella zona est della Birmania al confine con la Thailandia. Martedì
scorso, secondo i giornali, i ribelli dell'Unione nazionale dei Karen, che combattono
per l'autonomia dal 1949, hanno fatto esplodere una mina e hanno poi aperto il fuoco
contro un autobus sul quale viaggiavo appartenenti al gruppo rivale. Un membro del
rivale Esercito democratico Karen buddista (KDBA) che ha firmato una tregua con la
giunta, è stato ucciso ed un altro è rimasto ferito. Nell'attacco all'autobus, sono
rimaste uccise anche quattro donne, un bambino e due altri uomini.
UE Si
allarga lo spazio Schengen Cadono alla mezzanotte fra oggi e domani le frontiere
per altri nove Paesi europei che entrano nello spazio Schengen, per un totale di circa
400 milioni di cittadini che avranno accesso agli attuali 15 Stati che fanno parte
della zona di libera circolazione. Fervono i preparativi delle ultime ore per l'apertura
dei confini e per le grandi feste in programma nei nove Paesi che accedono allo spazio
Schengen. Si tratta dei Paesi entrati nell’UE nel 2004 meno Cipro, che non ha ancora
soddisfatto le condizioni necessarie per l'ingresso. Il presidente della Commissione
UE, Barroso, lo definisce “un risultato storico unico”. Per il presidente del parlamento
europeo, Hans-Gert Pottering, “è il segnale visibile che le antiche divisioni dell'Europa,
le frontiere che dividono i Paesi e gli spiriti sono sorpassati”. La nuova libertà
di circolazione si accompagnerà, come vuole la Convenzione di Schengen, ad un accresciuto
controllo alle frontiere con i Paesi che non fanno parte dello spazio di libera circolazione.
I Paesi che da questa notte abbattono le frontiere marittime e terrestri sono: Estonia,
Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca e Malta.
La libera circolazione negli aeroporti ci sarà dal 30 marzo prossimo.
Passaggio
della presidenza di turno nell’UE La volontà di giungere “al più presto possibile”
alla firma dell'accordo di associazione e stabilizzazione (ASA) tra l'Unione Europea
e la Serbia è stata ribadita e sottolineata dal ministro degli Esteri sloveno, Dimitrij
Rupel, nel corso della conferenza stampa di presentazione della presidenza slovena
dell'UE che scatterà dal primo gennaio prossimo. Rupel ha anche evidenziato la volontà
della presidenza slovena di lavorare per accelerare al massimo il riconoscimento alla
Serbia dello status di Paese candidato all'adesione all'Unione.
Sequestro
di giocattoli nocivi in Italia Più di un milione di giocattoli di fabbricazione
cinese, ritenuti pericolosi e privi del marchio "Ce", è stato sequestrato in diversi
negozi e magazzini di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana dalla Guardia
di finanza di Sondrio, che ha denunciato 21 persone. Complessivamente, è stato effettuato
il sequestro di 1.045.221 giocattoli di fabbricazione cinese. Si tratta, in prevalenza,
di peluche, oggettistica, macchinine, bambole e articoli per hobbistica. L'operazione
battezzata “China Toys” era partita da una indagine in Valtellina nei confronti di
un negoziante sondriese.
Somalia Il Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite ha chiesto alla comunità internazionale di contribuire alla missione
di peacekeeping in Somalia gestita dall'Unione Africana. I quindici membri,
presieduti dal ministro degli Esteri italiano, Massimo D'Alema, hanno approvato una
dichiarazione che “chiede ancora alla comunità internazionale di fornire risorse finanziarie,
personale, equipaggiamenti e servizi. Il documento chiede, inoltre, al segretario
generale dell'ONU, Ban ki-moon di preparare un rapporto sulla situazione entro l'8
febbraio.
Sudafrica Il procuratore capo del Sudafrica ha detto che
ci sono abbastanza prove per incriminare per corruzione Jacob Zuma, l'ex vicepresidente
eletto trionfalmente alla guida dell'African national congress (ANC), il partito al
potere. Lo ha riferito l'emittente Talk Radio 702. Secondo la radio, il direttore
facente funzione della National prosecuting authority (NPA), Mokotedi Mpshe, “ha detto
che una decisione finale su quando intraprendere l'azione contro il neo eletto presidente
dell'ANC è imminente". Zuma, 65 anni, di etnia zulu - popolare, ed eroe della lotta
all'apartheid - è stato eletto mercoledì sera in maniera quasi plebiscitaria dal congresso
dell'ANC che si conclude oggi a Polokwane, estremo nord est del Sudafrica. A lui 2.329
voti, a Thabo Mbeki, il presidente uscente del partito e capo dello Stato ancora per
i prossimi 18 mesi, 1.505. Zuma ha quindi la strada spianata verso la nomina alla
presidenza della Repubblica, visto che l'ANC rappresenta la stragrande maggioranza
dei sudafricani. L'unico intoppo serio è rappresentato dall'accusa di corruzione per
tangenti in un grosso traffico d'armi. Nel 2005, un suo stretto collaboratore è stato
condannato per tali traffici, e su Zuma pende ancora il procedimento giudiziario.
Zuma si è sempre dichiarato innocente. La Costituzione sudafricana non prevede alcuna
immunità per il presidente della Repubblica in caso di incriminazione e condanna.
Cina-India Sono iniziate a Kunming, nel sudovest della Cina, le
prime esercitazioni congiunte tra l'esercito cinese e quello indiano. Presentando
l'esercitazione, il portavoce del Ministero degli esteri, Qin Gang, ha detto che esse
hanno come obiettivo il rafforzamento della cooperazione tra due potenze emergenti
dell'Asia nella lotta contro i “tre mali” cioè “terrorismo, secessionismo ed estremismo”.
Alle esercitazioni, che proseguiranno fino al 27 dicembre, partecipano 100 soldati
indiani e altrettanti cinesi. Qin ha sostenuto che, per quanto riguarda le dispute
non risolte sui confini, sia la Cina che l'India aderiscono ai “cinque principi” della
coesistenza pacifica e che di conseguenza “sanno come trattare" queste divergenze.
La Cina occupa una vasta porzione del Kashmir, a nord dell'India, che New Delhi rivendica.
Dal canto suo, Pechino non ha mai riconosciuto l'annessione da parte dell'India del
Principato del Sikkim e del territorio dell'Arunachal Pradesh, oggi una provincia
indiana.
Kirghizistan Sono tre i partiti che entrano nel parlamento
kirghizo dopo le elezioni di domenica scorsa, secondo i risultati definitivi resi
noti oggi e contestati da un gruppo di circa 1.500 studenti a Bishkek, subito dispersi
dalla polizia. Lo riferiscono le agenzie russe. Ad assicurarsi la maggiore fetta di
potere è Ak-Zol, il partito del presidente in carica Kurmanbek Bakiyev, che con il
47% conquista 71 dei 90 seggi disponibili. In seconda e terza posizione, il partito
social-democratico e i comunisti, di poco al di sopra della soglia di sbarramento
del 5%, rispettivamente con 11 e 8 seggi. Grande escluso, il principale partito di
opposizione, Ata Meken, che pur ottenendo oltre l'8% dei voti su scala nazionale non
ha superato la controversa soglia dello 0,5% in una delle sette regioni. Dai primi
risultati provvisori, si era profilata la vittoria solo del partito presidenziale.
La missione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)
ha definito le elezioni legislative kirghize, alle quali hanno partecipato 12 partiti,
“un'occasione perdutà, sostenendo che non hanno risposto pienamente agli standard
dell'OSCE.
Isole Solomone È Derek Sikua, ex ministro dell'Istruzione,
il neo premier delle isole Solomone, eletto dai parlamentari dopo anni di incertezza
nel Paese. Si tratta di un risultato che segna un passo in più verso la stabilità
e che mette d'accordo Australia e Nuova Zelanda, le due principali sostenitrici della
piccola nazione del Pacifico. Nel 2003, le Isole Solomone erano vicine al tracollo,
dopo anni di governi incompetenti e corrotti, che avevano, tra l'altro, consegnato
il Paese in mano alla criminalità di clan rivali. La missione di pace guidata dall'Australia
aveva risollevato la nazione fino allo scorso anno, quando Manasseh Sogavare, l'ultimo
premier, aveva preso il potere. Il suo stile provocatorio - in un caso, aveva proceduto
alla nomina come ministro della Giustizia di Julian Moti, ricercato in Australia per
pedofilia - aveva fatto infuriare Canberra, che aveva minacciato di tagliare gli aiuti.
Ora Sikua, che aveva guidato una democratica opposizione a Menasseh Sogavare, sfociata
nel voto di sfiducia della settimana scorsa, è un volto rassicurante per Australia
e Nuova Zelanda. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI no. 354 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.