2007-12-20 15:55:34

Vittime a Gaza per nuovi raid israeliani: razzi contro una scuola elementare nella città israeliana di Sderot


Carri armati e truppe israeliane in azione nel centro della striscia di Gaza hanno ucciso stamane quattro palestinesi, tre della jihad islamica e uno dei Comitati di eesistenza popolare. Un portavoce militare israeliano ha confermato che quella condotta nel centro della Striscia è un'“operazione di routine per allontanare dal confine minacce terroristiche e impedire tiri di razzi e mortai contro il territorio israeliano”. E sembra che, proprio in reazione a questa operazione, almeno cinque razzi Qassam siano stati sparati dalla striscia di Gaza contro la città di Sderot e località limitrofe. Per un razzo scoppiato vicino a una scuola elementare di Sderot, dieci scolari sono stati colti da shock. I tiri dei razzi sono stati rivendicati dai Comitati di resistenza popolare a Gaza.

Iraq
Nel corso di un'operazione denominata "Mietitrice di Ferro", le forze USA in Iraq hanno “ucciso 24 estremisti, arrestato 37 sospetti e scoperto in un complesso un sito per le torture e nove depositi di armi, in una località a Nord di Moqdadiyah, tra l'8 e l'11 dicembre. Lo ha reso noto il comando americano a Baghdad con un comunicato. Con un altro comunicato, sempre oggi, le forze americane in Iraq fanno sapere di aver celebrato ieri una cerimonia per il rilascio di 100 detenuti dal centro di detenzione di Camp Cropper, alla periferia di Baghdad, “in un gesto di buona volontà e riconciliazione in occasione delle festività per l'Aid al Adhà, o festa del sacrificio". Il comunicato precisa che nel corso della cerimonia il generale Doug Stone, comandante delle operazioni di detenzione per la forza multinazionale, ha dato ai detenuti rilasciati “il benvenuto nel nuovo, pacifico Iraq”. Prima del rilascio, i detenuti si sono impegnati sotto giuramento davanti ad un giudice a mantenere in futuro una buona condotta.

Iran
Quattro capi ribelli del gruppo armato sunnita Jundallah sono stati uccisi in un'operazione congiunta delle forze dell'ordine e dei servizi segreti nella provincia di Sistan-Baluchistan, nel sud est dell'Iran. Lo rende noto oggi un comunicato diramato dalla televisione di Stato, senza precisare luogo e data del fatto. I quattro sono stati implicati nel rapimento di cittadini tedeschi, irlandesi e turchi, in vari attacchi contro automobilisti e nell'attentato perpetrato contro un autobus delle Guardie della rivoluzione nel febbraio 2007, che provocò la morte di 13 persone. Tra le loro accuse, anche il sequestro di diversi turisti, poi rilasciati, e l'uccisione di almeno 34 persone. La provincia di Sistan Baluchistan, al confine con Afghanistan e Pakistan, ospita una grande comunità sunnita ed è al centro degli attacchi del gruppo Jundallah da circa due anni: è reputata poco sicura per gli attacchi di banditi e le attività di trafficanti di droga.

Libano
Un uomo di 35 anni, padre di tre figli, è morto nel sud del Libano in seguito all'esplosione di una cluster-bomb (bomba a grappolo), residuato della guerra dell'estate 2006 tra Israele e miliziani del movimento sciita Hezbollah. Lo ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale libanese NNA, precisando che l'incidente è avvenuto ieri mentre l'uomo, Mohammed Hamza, raccoglieva legna da ardere nei pressi del villaggio di Zibqin, dove riesiedeva, non lontano dalla città portuale di Tiro, ad un centinaio di km a Sud di Beirut. Secondo fonti ufficiali libanesi, nel corso dei 34 giorni di guerra tra luglio e agosto del 2006, le forze israeliane hanno disseminato nel sud del Libano circa un milione di bombe a grappolo, il 40 per cento delle quali sono rimaste inesplose. Le stesse fonti affermano che fino ad ora sono state individuate 770 località prese di mira dagli israeliani con tali ordigni. Dall'agosto del 2006, affermano ancora fonti ufficiali, almeno 280 presone, tra cui 70 bambini, sono rimaste vittime delle bombe a grappolo nel sud del Paese. Altre fonti parlano di 220 feriti e oltre 40 morti.

Corea del Sud
Il neoeletto presidente della Corea del Sud, Lee Myung-bak, ha parlato di nucleare e di economia nella sua prima conferenza stampa dopo l’annuncio di ieri della sua vittoria alle elezioni, che hanno chiamato alle urne 38 milioni di elettori. Il nostro servizio:

Seul premerà sulla Corea del Nord affinché abbandoni il proprio programma di armamenti nucleari. Lo promette il nuovo presidente conservatore, definendolo un requisito necessario per avviare una piena cooperazione economica tra Corea del Sud e Corea del Nord. Inoltre, Lee Myung-Bak esorta Pyongyang a compiere passi avanti sulla strada dei diritti umani. Propositi decisi, dunque, e più esigenti rispetto al passato: il nuovo presidente ci tiene a sottolinearlo parlando testualmente di “governi precedenti che si sono astenuti dal muovere critiche ed hanno tentato di ammansire unilateralmente i nordcoreani”. Il capo di Stato, che da febbraio inizierà il suo mandato di 5 anni, è forte di un ampio consenso: oltre il 48% dei voti, a fronte del poco più del 26% ottenuto dal rivale Chung Dong-young, del partito liberale al potere. Consenso avuto nonostante la recente decisione del parlamento di istituire una Commissione di inchiesta sullo scandalo finanziario per il quale, in realtà, era stato assolto dalla magistratura. La promessa che ha contato di più è stata quella di riportare l’economia ai fasti degli anni Novanta, promessa fatta da ex imprenditore di successo.

Birmania
Secondo i giornali di Stato, otto persone sono state uccise, tra cui quattro donne ed un bambino, e sei sono rimaste ferite in un attacco di ribelli a un autobus di un gruppo rivale nello Stato di Karen, nella zona est della Birmania al confine con la Thailandia. Martedì scorso, secondo i giornali, i ribelli dell'Unione nazionale dei Karen, che combattono per l'autonomia dal 1949, hanno fatto esplodere una mina e hanno poi aperto il fuoco contro un autobus sul quale viaggiavo appartenenti al gruppo rivale. Un membro del rivale Esercito democratico Karen buddista (KDBA) che ha firmato una tregua con la giunta, è stato ucciso ed un altro è rimasto ferito. Nell'attacco all'autobus, sono rimaste uccise anche quattro donne, un bambino e due altri uomini.

UE Si allarga lo spazio Schengen
Cadono alla mezzanotte fra oggi e domani le frontiere per altri nove Paesi europei che entrano nello spazio Schengen, per un totale di circa 400 milioni di cittadini che avranno accesso agli attuali 15 Stati che fanno parte della zona di libera circolazione. Fervono i preparativi delle ultime ore per l'apertura dei confini e per le grandi feste in programma nei nove Paesi che accedono allo spazio Schengen. Si tratta dei Paesi entrati nell’UE nel 2004 meno Cipro, che non ha ancora soddisfatto le condizioni necessarie per l'ingresso. Il presidente della Commissione UE, Barroso, lo definisce “un risultato storico unico”. Per il presidente del parlamento europeo, Hans-Gert Pottering, “è il segnale visibile che le antiche divisioni dell'Europa, le frontiere che dividono i Paesi e gli spiriti sono sorpassati”. La nuova libertà di circolazione si accompagnerà, come vuole la Convenzione di Schengen, ad un accresciuto controllo alle frontiere con i Paesi che non fanno parte dello spazio di libera circolazione. I Paesi che da questa notte abbattono le frontiere marittime e terrestri sono: Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca e Malta. La libera circolazione negli aeroporti ci sarà dal 30 marzo prossimo.

Passaggio della presidenza di turno nell’UE
La volontà di giungere “al più presto possibile” alla firma dell'accordo di associazione e stabilizzazione (ASA) tra l'Unione Europea e la Serbia è stata ribadita e sottolineata dal ministro degli Esteri sloveno, Dimitrij Rupel, nel corso della conferenza stampa di presentazione della presidenza slovena dell'UE che scatterà dal primo gennaio prossimo. Rupel ha anche evidenziato la volontà della presidenza slovena di lavorare per accelerare al massimo il riconoscimento alla Serbia dello status di Paese candidato all'adesione all'Unione.

Sequestro di giocattoli nocivi in Italia
Più di un milione di giocattoli di fabbricazione cinese, ritenuti pericolosi e privi del marchio "Ce", è stato sequestrato in diversi negozi e magazzini di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana dalla Guardia di finanza di Sondrio, che ha denunciato 21 persone. Complessivamente, è stato effettuato il sequestro di 1.045.221 giocattoli di fabbricazione cinese. Si tratta, in prevalenza, di peluche, oggettistica, macchinine, bambole e articoli per hobbistica. L'operazione battezzata “China Toys” era partita da una indagine in Valtellina nei confronti di un negoziante sondriese.

Somalia
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto alla comunità internazionale di contribuire alla missione di peacekeeping in Somalia gestita dall'Unione Africana. I quindici membri, presieduti dal ministro degli Esteri italiano, Massimo D'Alema, hanno approvato una dichiarazione che “chiede ancora alla comunità internazionale di fornire risorse finanziarie, personale, equipaggiamenti e servizi. Il documento chiede, inoltre, al segretario generale dell'ONU, Ban ki-moon di preparare un rapporto sulla situazione entro l'8 febbraio.

Sudafrica
Il procuratore capo del Sudafrica ha detto che ci sono abbastanza prove per incriminare per corruzione Jacob Zuma, l'ex vicepresidente eletto trionfalmente alla guida dell'African national congress (ANC), il partito al potere. Lo ha riferito l'emittente Talk Radio 702. Secondo la radio, il direttore facente funzione della National prosecuting authority (NPA), Mokotedi Mpshe, “ha detto che una decisione finale su quando intraprendere l'azione contro il neo eletto presidente dell'ANC è imminente". Zuma, 65 anni, di etnia zulu - popolare, ed eroe della lotta all'apartheid - è stato eletto mercoledì sera in maniera quasi plebiscitaria dal congresso dell'ANC che si conclude oggi a Polokwane, estremo nord est del Sudafrica. A lui 2.329 voti, a Thabo Mbeki, il presidente uscente del partito e capo dello Stato ancora per i prossimi 18 mesi, 1.505. Zuma ha quindi la strada spianata verso la nomina alla presidenza della Repubblica, visto che l'ANC rappresenta la stragrande maggioranza dei sudafricani. L'unico intoppo serio è rappresentato dall'accusa di corruzione per tangenti in un grosso traffico d'armi. Nel 2005, un suo stretto collaboratore è stato condannato per tali traffici, e su Zuma pende ancora il procedimento giudiziario. Zuma si è sempre dichiarato innocente. La Costituzione sudafricana non prevede alcuna immunità per il presidente della Repubblica in caso di incriminazione e condanna.

Cina-India
Sono iniziate a Kunming, nel sudovest della Cina, le prime esercitazioni congiunte tra l'esercito cinese e quello indiano. Presentando l'esercitazione, il portavoce del Ministero degli esteri, Qin Gang, ha detto che esse hanno come obiettivo il rafforzamento della cooperazione tra due potenze emergenti dell'Asia nella lotta contro i “tre mali” cioè “terrorismo, secessionismo ed estremismo”. Alle esercitazioni, che proseguiranno fino al 27 dicembre, partecipano 100 soldati indiani e altrettanti cinesi. Qin ha sostenuto che, per quanto riguarda le dispute non risolte sui confini, sia la Cina che l'India aderiscono ai “cinque principi” della coesistenza pacifica e che di conseguenza “sanno come trattare" queste divergenze. La Cina occupa una vasta porzione del Kashmir, a nord dell'India, che New Delhi rivendica. Dal canto suo, Pechino non ha mai riconosciuto l'annessione da parte dell'India del Principato del Sikkim e del territorio dell'Arunachal Pradesh, oggi una provincia indiana.

Kirghizistan
Sono tre i partiti che entrano nel parlamento kirghizo dopo le elezioni di domenica scorsa, secondo i risultati definitivi resi noti oggi e contestati da un gruppo di circa 1.500 studenti a Bishkek, subito dispersi dalla polizia. Lo riferiscono le agenzie russe. Ad assicurarsi la maggiore fetta di potere è Ak-Zol, il partito del presidente in carica Kurmanbek Bakiyev, che con il 47% conquista 71 dei 90 seggi disponibili. In seconda e terza posizione, il partito social-democratico e i comunisti, di poco al di sopra della soglia di sbarramento del 5%, rispettivamente con 11 e 8 seggi. Grande escluso, il principale partito di opposizione, Ata Meken, che pur ottenendo oltre l'8% dei voti su scala nazionale non ha superato la controversa soglia dello 0,5% in una delle sette regioni. Dai primi risultati provvisori, si era profilata la vittoria solo del partito presidenziale. La missione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ha definito le elezioni legislative kirghize, alle quali hanno partecipato 12 partiti, “un'occasione perdutà, sostenendo che non hanno risposto pienamente agli standard dell'OSCE.

Isole Solomone
È Derek Sikua, ex ministro dell'Istruzione, il neo premier delle isole Solomone, eletto dai parlamentari dopo anni di incertezza nel Paese. Si tratta di un risultato che segna un passo in più verso la stabilità e che mette d'accordo Australia e Nuova Zelanda, le due principali sostenitrici della piccola nazione del Pacifico. Nel 2003, le Isole Solomone erano vicine al tracollo, dopo anni di governi incompetenti e corrotti, che avevano, tra l'altro, consegnato il Paese in mano alla criminalità di clan rivali. La missione di pace guidata dall'Australia aveva risollevato la nazione fino allo scorso anno, quando Manasseh Sogavare, l'ultimo premier, aveva preso il potere. Il suo stile provocatorio - in un caso, aveva proceduto alla nomina come ministro della Giustizia di Julian Moti, ricercato in Australia per pedofilia - aveva fatto infuriare Canberra, che aveva minacciato di tagliare gli aiuti. Ora Sikua, che aveva guidato una democratica opposizione a Menasseh Sogavare, sfociata nel voto di sfiducia della settimana scorsa, è un volto rassicurante per Australia e Nuova Zelanda. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
  
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI no. 354
 
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