2007-12-20 15:42:00

Medici Senza Frontiere: si aggrava la situazione umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo


La popolazione del Congo vive condizioni di drammatica vulnerabilità: lo denuncia Medici Senza Frontiere (MSF), in un comunicato reso noto ieri. “Con l’intensificarsi del conflitto armato nella provincia orientale del Nord Kivu – riferisce la nota - sono aumentati anche i continui spostamenti di popolazione”. “Nei nostri programmi di assistenza sanitaria a Masisi e Rutshuru siamo testimoni ogni giorno di una situazione allarmante”, afferma Colette Gardenie, capo missione di MSF. “Molti sfollati sono dovuti fuggire diverse volte negli ultimi anni. Le difficoltà ad avere accesso alle cure, la malnutrizione, le epidemie e le violenze contro i civili ci dicono che le persone qui sono estremamente vulnerabili”. Alcune organizzazioni umanitarie sono state costrette a sospendere le loro attività di sostegno a causa dei combattimenti; per cui i centri di salute non stanno ricevendo più rifornimenti. Gli sfollati hanno perso anche le loro fonti naturali di sostentamento, perché impossibilitati a coltivare le loro terre. Ne consegue un’inevitabile malnutrizione e il diffondersi del colera nella regione. Nel centro nutrizionale gestito da MSF a Nyanzale ogni giorno affluiscono circa 125 bambini in gravi condizioni. Nel nuovo centro nutrizionale aperto da metà ottobre a Masisi sono stati già curati circa 700 bambini, ma, conclude Colette Gardenie, “temiamo che la situazione peggiori nelle prossime settimane”. Ma la preoccupazione più grave è il diffondersi del colera che senza adeguate cure può essere mortale nel 50 per cento dei casi. A Rutshuru, da metà novembre, oltre 1200 persone sono state curate dal team di MSF, che per la prima volta si sono trovati a dover affrontare un’epidemia di colera in questa zona. (C.C.)







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