SOMALIA Chiuso a Mogadiscio l-ospedale delle Suore della Consolata
MOGADISCIO, 19dic07 - “Diversi missili e colpi di mortaio hanno colpito l’ospedale,
abbiamo evacuato tutti i pazienti e i circa cento bambini che ospitiamo nel villaggio
per orfani che sorge accanto alla struttura”. Lo ha detto il medico italiano Claudio
Croce, del Villaggio per bambini ‘Sos Children’ di Mogadiscio, un complesso che comprende
un villaggio e un ospedale pediatrico. “Ieri sera, dopo una giornata di intensi combattimenti
tra esercito etiope e milizie antigovernative, i soldati sono entrati all’interno
dell’ospedale e hanno setacciato i magazzini e i reparti dell’ospedale – ha raccontato
Croce – in cerca di armi e munizioni”. I bombardamenti, secondo il medico, non hanno
causato danni gravi alla struttura che, gestita per anni dalle suore missionarie della
Consolata, rimane comunque chiusa perché inagibile. “La situazione è molto tesa e
chi abita in questa parte della città, Huriwa a nord di Mogadiscio – dice Croce –
sta cercando di mettersi in salvo in tutti i modi, perché la zona è considerata una
roccaforte dei ribelli ed è sotto il fuoco perenne dell’esercito”. La situazione di
insicurezza, per la popolazione civile, è costante e nelle ultime settimane chi ha
potuto ha lasciato la città: “ Ieri uno dei nostri infermieri Mohammed Ahmed Abdi,
stava cercando di scappare con la sua famiglia ma sua moglie e due dei suoi figli
sono rimasti uccisi nell’esplosione di un ordigno” racconta il medico del nosocomio,
uno dei pochi ancora operativi nella capitale somala. “Tanto più a lungo l’ospedale
resterà chiuso - dice - tanto più sarà la gente a soffrirne”. Sia nel corso dei combattimenti
del 1991, che portarono alla caduta del dittatore Siad Barre, che durante tutta la
successiva guerra civile, l’ospedale - con reparti di maternità, pediatria e impegnato
in altri servizi umanitari - non era mai stato colpito dai missili. Nel 2003 la struttura,
gestita sul posto dalle suore italiane missionarie della Consolata, aveva anche aperto
una scuola per infermieri in cui insegnava suor Leonella Sgorbati, la missionaria
italiana uccisa nel settembre 2006 da ignoti mentre attraversava la strada che divide
l’ospedale e il Villaggio dei bambini. Dopo la sua morte, le altre missionarie della
Consolata della struttura hanno dovuto lasciare Mogadiscio: erano state le uniche
‘occidentali’ a non abbandonare mai la Somalia, neanche nei momenti più difficili
provocati dal caos seguito alla caduta di Barre nel ’91. (Misna-MANCINI)