REPUBBLICA CECA Accordo per i risarcimenti dei beni espropriati durante il comunismo
alla Chiesa
PRAGA, 19dic07 / A Praga è stato raggiunto un accordo circa l'Atto di compensazione
alle Chiese e alle società religiose da parte della Repubblica Ceca. Al tavolo del
negoziato sedevano le due commissioni, quella dello Stato e quella delle Chiesa e
di altre 16 denominazioni religiose riconosciute nel Paese, che hanno concordato
le condizioni di risarcimento che adesso dovranno essere presentate al primo Ministro
prima di essere rese pubbliche. La bozza di accordo prevede il ritorno agli enti religiosi
delle loro proprietà ed una somma di circa 3 miliardi di euro pagabile a rate in un
lasso di tempo di 60-70 anni. La cifra rappresenta il risarcimento per gli espropri
effettuati da parte del governo comunista a partire dal febbraio 1948 nei confronti
di terreni ed edifici di proprietà delle Chiese, oggi utilizzati in altro modo e non
restituibili. La soluzione era stata prospettata nel corso di un incontro, già il
24 ottobre, tra mons. Graubner, presidente della Conferenza episcopale ceca, Pavel
Cerny, presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese, Vaclav Jehlicka, ministro
della cultura e il viceministro Jaromir Talir. Jehlicka, in quell'occasione, aveva
consegnato a mons. Graubner una proposta di legge cui hanno contribuito, tra gli altri
Jehlicka stesso e il ministro per gli esteri Karel Schwarzenberg. La bozza consegnata
da Jehlicka disciplinava le modalità dell'accordo di risarcimento. Al ministro era
stato consegnato un documento analogo elaborato dalla Commissione ecclesiastica. (Sir
/ MANCINI*