Nella Zambia, Conferenza per la Costituzione nazionale del Paese
Prevista oggi a Lusaka, la prima sessione della Conferenza per la Costituzione nazionale
(NCC) della Zambia. La Conferenza è composta da circa 500 membri, tra parlamentari,
dirigenti dell’opposizione, rappresentanti di associazioni e capi tradizionali. La
Chiesa Cattolica nel Paese ha più volte criticato l’iter legislativo della Conferenza,
esprimendo cinque obiezioni di fondo. Il primo punto riguarda la legge che istituisce
la Conferenza, legge che lascia alla Conferenza medesima la decisione circa la necessità
di riscrivere o meno la Carta costituzionale, nonostante le chiare richieste popolari
di un nuovo testo fondamentale. Il secondo punto tocca la composizione dell’assemblea,
formata prevalentemente da politici, con l’esclusione di molte altre componenti della
società e senza la chiara indicazione dei criteri di scelta delle diverse classi di
membri. In terzo luogo, la legge istitutiva della Conferenza conferisce ampi poteri
all’Assemblea, prerogative che potrebbero vanificare le richieste fondamentali avanzate
dal popolo negli ultimi 20 anni. La quarta obiezione concerne il ruolo del Parlamento
nell’ambito della legge citata, ruolo che potrebbe portare a semplici emendamenti
del vecchio testo, evitando l’elaborazione di una nuova Carta. La legge conferisce
infine al capo dello Stato un “assegno in bianco”, ovvero la facoltà di sciogliere
la Conferenza, qualora lo ritenga necessario, o di prolungarne il mandato per il tempo
stabilito dal presidente stesso. L’Episcopato ha infine dichiarato di voler partecipare
ai lavori della Conferenza solo nel caso in cui le questioni citate siano seriamente
discusse e affrontate. L’obiettivo è di conferire ai lavori della Conferenza quella
legittimazione che deriva dal consenso e dalla partecipazione di tutte le componenti
della comunità nazionale. (A.L.)