Il vescovo di Stoccolma in difesa della famiglia e contro il riconoscimento delle
unioni omosessuali
Se approvata, la legge introdurrebbe “il matrimonio sessualmente neutro”, equiparando
e unificando sotto la stessa normativa la legislazione sul matrimonio a quella sui
cosiddetti “partenariati”. Lo ha detto il vescovo di Stoccolma, mons. Anders Arborelius,
riferendosi al progetto di legge, in discussione in Svezia, che prevede l’abolizione
di qualsiasi riferimento alla differenza di sesso. In una nota diffusa dalla diocesi,
il vescovo è tornato a difendere la concezione umana e cristiana della famiglia. Secondo
il vescovo di Stoccolma – rende noto l’Osservatore Romano – “per la Chiesa cattolica
il matrimonio è una relazione riservata tra un uomo e una donna, è uno dei sette sacramenti
della Chiesa cattolica e deve rispondere a certi criteri per essere approvato”. Uno
di questi criteri è che “deve essere istituito volontariamente da ambedue le parti”;
la coppia deve inoltre “essere consapevole che l’unione sessuale è ordinata per sua
natura alla procreazione della prole”. La Svezia riconosce già da oltre dieci anni,
il “partenariato” civile tra persone dello stesso sesso e fornisce loro gli stessi
diritti previsti per i coniugi. (A.L.)