Domani, l’ultima udienza generale del 2007 di Benedetto XVI. Oltre 600 mila i fedeli
presenti ai tradizionali incontri del mercoledì con il Papa
Quella di domani è la 44.ma ed ultima udienza generale di Benedetto XVI del 2007.
In questi 12 mesi, il Papa ha concluso il ciclo di catechesi sull’esperienza dei primi
Apostoli ed ha iniziato un ciclo di catechesi sulla prima e seconda generazione nella
Chiesa dopo gli Apostoli. Le udienze generali sono state seguite complessivamente
da oltre 600 mila pellegrini, giunti da ogni parte del mondo. Ripercorriamo alcuni
passaggi delle catechesi del mercoledì di Benedetto XVI nel servizio di Alessandro
Gisotti:
(musica) Il
cammino della Chiesa nella storia, dall’esperienza straordinaria degli Apostoli alla
fulgida testimonianza dei Padri apostolici: sono i temi sviluppati da Benedetto XVI
nelle udienze generali di quest’anno. D’altro canto, nel tradizionale appuntamento
del mercoledì - in Piazza San Pietro o in Aula Paolo VI - il Pontefice si è anche
soffermato sui periodi forti dell’Anno liturgico e sui viaggi apostolici compiuti
in Brasile e in Austria. Nella prima udienza generale dell’anno, il 3 gennaio, il
Papa volge lo sguardo alla Grotta di Betlemme e invita tutti i cristiani ad accogliere
questo evento che cambia per sempre la storia dell’uomo:
“Nella
luce del Natale si manifesta a ciascuno di noi l’infinita bontà di Dio. In Gesù, il
Padre celeste ha inaugurato una nuova relazione con noi; ci ha resi figli nello stesso
Figlio”. Il 14 febbraio, il Papa conclude il ciclo di catechesi
sui testimoni del cristianesimo nascente menzionati negli scritti neo-testamentari. Benedetto
XVI dedica la sua attenzione alle molte figure femminili che hanno svolto “un effettivo
e prezioso ruolo nella diffusione del Vangelo”. “La loro testimonianza - avverte -
non può essere dimenticata”:
“La storia del cristianesimo
avrebbe avuto uno sviluppo ben diverso se non ci fosse stato il generoso apporto di
molte donne”. Con la meditazione su San Clemente Romano,
il 7 marzo, Benedetto XVI inizia il nuovo ciclo di catechesi dedicato ai Padri Apostolici,
cioè alla prima e seconda generazione nella Chiesa dopo gli Apostoli. Da Tertulliano
a San Basilio, da San Gregorio Nazianzeno a San Girolamo, il Papa tratteggia, di settimana
in settimana, la figura e l’eredità spirituale di questi giganti della fede. Il 28
marzo, parlando di Sant’Ireneo da Lione, sottolinea l’importanza dell’insegnamento
dei vescovi, attraverso la tradizione ininterrotta dagli Apostoli: “La
Tradizione apostolica è 'pubblica', non privata o segreta. Per Ireneo non c'è alcun
dubbio che il contenuto della fede trasmessa dalla Chiesa è quello ricevuto dagli
Apostoli e da Gesù, dal Figlio di Dio. Non esiste altro insegnamento che questo. Pertanto
chi vuole conoscere la vera dottrina basta che conosca 'la Tradizione che viene dagli
Apostoli e la fede annunciata agli uomini': tradizione e fede che “sono giunte fino
a noi attraverso la successione dei vescovi”. E ai
presuli di tutto il mondo, il Papa rivolge una calorosa esortazione il 24 ottobre,
soffermandosi sulla figura del vescovo di Milano, Ambrogio. Un Santo, è la riflessione
del di Benedetto XVI, che dimostra come la catechesi sia “inseparabile dalla testimonianza
di vita”:
“Chi educa alla fede non può rischiare
di apparire una specie di clown, che recita una parte 'per mestiere'. Piuttosto -
per usare un'immagine cara a Origene, scrittore particolarmente apprezzato da Ambrogio
- egli deve essere come il discepolo amato, che ha poggiato il capo sul cuore del
Maestro, e lì ha appreso il modo di pensare, di parlare, di agire. Alla fine di tutto,
il vero discepolo è colui che annuncia il Vangelo nel modo più credibile ed efficace”.
Nei suoi incontri con i pellegrini,
il Papa non ha mancato di riflettere anche sui momenti più significativi del suo Pontificato,
in primis i viaggi apostolici internazionali. Così, all’udienza generale del 23 maggio,
sintetizza il valore della sua visita in Brasile: “Il
mio viaggio ha avuto anzitutto il valore di un atto di lode a Dio per le “meraviglie”
operate nei popoli dell’America Latina, per la fede che ha animato la loro vita e
la loro cultura durante più di cinquecento anni. In questo senso è stato un pellegrinaggio,
che ha avuto il suo culmine nel Santuario della Madonna Aparecida, Patrona principale
del Brasile”. Il 12 settembre,
invece, il Papa confida ai fedeli le emozioni vissute nel pellegrinaggio al Santuario
mariano austriaco di Mariazell:
“Si è trattato
di una presenza gioiosa e coinvolgente, di una Chiesa che, come Maria, è chiamata
sempre a 'guardare a Cristo' per poterlo mostrare ed offrire a tutti; una Chiesa maestra
e testimone di un 'sì' generoso alla vita in ogni sua dimensione; una Chiesa che attualizza
la sua bimillenaria tradizione al servizio di un futuro di pace e di vero progresso
sociale per l’intera famiglia umana”.