Oltre 5 miliardi di dollari all’Autorità Nazionale Palestinese: è l’obiettivo della
Conferenza dei donatori che si è aperta a Parigi
Raccogliere 5,6 miliardi di dollari da devolvere all’Autorità nazionale palestinese
(ANP). E’ l’obiettivo della Conferenza dei donatori che si è aperta oggi a Parigi.
Un primo passo concreto dopo l’intesa, siglata nelle settimane scorse ad Annapolis,
negli USA, tra il premier israeliano Olmert ed il presidente palestinese Abu Mazen.
Quest’ultimo è tornato a chiedere con forza che Israele fermi i piani per nuovi insediamenti
ebraici nei Territori e aiuti urgenti. Da Parigi, Francesca Pierantozzi:
“Cinque
miliardi e mezzo di dollari per evitare una catastrofe totale nei Territori”: così
il presidente palestinese, Abu Mazen, ha esordito alla Conferenza internazionale dei
donatori, in corso a Parigi. “Siate generosi”, ha da parte sua aggiunto il presidente
francese, Nicholas Sarkozy, che ha aperto i lavori delle 90 delegazioni presenti tra
Paesi e organizzazioni finanziarie. “Senza questo sostegno - ha continuato Abu Mazen
- e senza gli aiuti che permettono al governo palestinese di svolgere il proprio ruolo,
ci troveremo di fronte ad una catastrofe totale in Cisgiordania e nella Striscia di
Gaza”. L’Autorità palestinese chiede 5,6 miliardi di dollari per finanziare un piano
di sviluppo triennale destinato a dotare un futuro Stato palestinese di istituzioni
solide e di un’economia vitale, come ha spiegato il primo ministro palestinese, Salam
Fayyad. Il presidente francese, Nicholas Sarkozy, ha invece tenuto a rivolgere un
appello alle delegazioni presenti: “Offrite ai popoli di Israele e di Palestina il
regalo più bello, la pace”, ha detto Sarkozy, davanti ad un parterre ricco
di personalità. L’appuntamento di Parigi, che punta a dare seguito alle fragili speranze
scaturite dalla Conferenza di Annapolis a fine novembre, ha infine attirato molti
nomi importanti della politica internazionale. Già da ieri sono arrivati, tra gli
altri, il segretario generale dell’ONU, Ban ki-Moon, i ministri degli Esteri russo
e israeliano, l’ex premier britannico inviato del Quartetto per il Medio Oriente,
Tony Blair. Questa mattina è invece giunta Condoleezza Rice, segretario di Stato americano.
(Francesca Pierantozzi, da Parigi, per la Radio Vaticana)
Libano Ennesimo
rinvio in Libano per l’elezione del presidente del Paese. Il parlamento, convocato
oggi per la nona volta, tornerà a riunirsi sabato prossimo per scegliere il nuovo
capo dello Stato. Si cerca ancora un accordo sulla modifica di un articolo della costituzione,
il cui cambiamento aprirebbe la strada alla presidenza per il generale Suleiman. Il
trattato, infatti, prevede che non si possano eleggere funzionari in carica se non
dopo i due anni dalle loro dimissioni. Dal 23 novembre, giorno della scadenza del
mandato di Lahoud, il Libano è senza presidente. Iraq Torna
a parlare il numero due di Al Qaeda, Al Zawahiri. In un’intervista, diffusa da alcuni
forum islamici, il vice di Bin Laden ha ribadito come l’Iraq sia il più importante
campo di battaglia per la rete terroristica. Intanto, il governo iracheno ha ufficialmente
protestato con quello turco per i raid aerei di ieri condotti dall’esercito di Ankara
nel Kurdistan iracheno contro le postazioni del PKK, il Partito dei lavoratori del
Kurdistan. Le operazioni, hanno precisato fonti di Ankara, sono state supportate dagli
Stati Uniti, con i quali il governo Erdogan ha avviato una stretta collaborazione
a livello d’intelligence. Sul terreno, sono almeno 4 le vittime e 24 i feriti
in un attentato a Diyala. Agguato anche a Baquba, dove un mercato rionale è stato
attaccato da un gruppo legato ad Al Qaeda: tre le vittime e quattro i feriti. A Baghdad,
due esplosioni hanno provocato la morte di una persona ed il ferimento di altre 11.
Afghanistan Rapimento in Afghanistan di una famiglia tedesca. Tre
persone - madre, padre e figlio - sono stati sequestrati ieri sera nell’ovest del
Paese da quattro uomini armati. L’uomo era un ex membro di un’organizzazione umanitaria
attiva in Afghanistan nel 2003. Intanto, sono 20 i talebani morti e altri 9 feriti
nell’operazione delle forze afgane e della NATO a ovest della turbolenta provincia
di Kandahar. All’aeroporto di Kabul, la polizia ha ucciso un civile scambiato per
un kamikaze.
Pakistan Vittime anche in Pakistan, dove un attacco
suicida ha provocato la morte di dieci persone. L’attentato era diretto contro una
scuola gestita dalle forze armate nella città di Kohat.
Russia-Iran Ci
vorranno due mesi per completare la fornitura di combustile nucleare, iniziata ieri
da parte della Russia, all’impianto nucleare iraniano di Bushehr. Mosca ha anche assicurato
di aver ottenuto assicurazioni supplementari da Teheran per l’uso esclusivamente civile
della fornitura, stoccata in container sigillati dall’AIEA, l'Agenzia internazionale
per l’energia atomica. L’Iran ha però precisato che proseguirà nel suo programma di
arricchimento dell’uranio. Intanto, il presidente iraniano, Ahmadinejad, è volato
alla Mecca, in Arabia Saudita, per il tradizionale pellegrinaggio dei musulmani. Il
numero uno di Teheran è stato ufficialmente invitato alla cerimonia dell’Hajj dal
governo di Riad.
Kirghizistan-elezioni “Un’occasione perduta” così
si è espressa l’OSCE, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa,
sulle elezioni legislative svoltesi ieri in Kirghizistan. Le consultazioni hanno visto
la netta affermazione, il 48 per cento, del partito del presidente in carica Bakiyev.
L’unica formazione di opposizione ad entrare in parlamento è stato il partito Ata
Meken che ha raggiunto il 9,7 per cento dei consensi ed ha anche denunciato brogli
nel corso dello scrutinio.
India-Gujarat-elezioni Importante test
elettorale anche nello Stato indiano occidentale del Gujarat. Favorito nei sondaggi,
anche se in flessione, il partito del leader indù nazionalista, Narendra Modi. Risultati
ufficiali sono attesi per la prossima settimana. Da New Delhi Maria Grazia Coggiola:
Il leader
indù nazionalista, Narendra Modi, potrebbe essere riconfermato alla
guida del Gujarat, secondo gli exit-poll condotti da alcuni canali televisivi
indiani. La seconda tornata di elezioni nello Stato nordoccidentale, lacerato da forti
tensioni interreligiose, si è svolta ieri senzaincidenti di rilievo. La partecipazione
al voto dei 18 milioni di aventi diritto è stata del 62 per cento, all’incirca la
stessa di quella registrata nella prima fase del voto, martedì scorso. Per i risultati
dello spoglio, occorrerà aspettare una settimana. Da quanto emerge dai sondaggi, il
partito del DJP, che è potere da 12 anni in Gujarat, avrebbe subito un’erosione di
consenso: la vittoria per Narendra Modi, accusato di complicità nei
sanguinosi disordini del 2002 contro i musulmani, sarebbe sicura ma con un margine
percentuale decisamente inferiore sul partito rivale del Congresso. Gli exit-poll
mostrerebbero ora una perdita di 20-25 seggi, che sarebbero confluiti nel Congresso.
Il partito di Sonja Gandhi, al potere a New Delhi, avrebbe quindi migliorato le sue
prestazioni con questo voto, che era considerato un test importante in vista di probabili
elezioni generali anticipate. (Da New Delhi, per la Radio Vaticana, Maria Grazia Coggiola)
Corea
del Sud-presidenziali Un’inchiesta è stata promossa dal parlamento della Corea
del Sud nei confronti del candidato maggiormente favorito alla vittoria delle elezioni
presidenziali, in programma tra due giorni. Lee Myung-bak, 66 anni, uomo d’affari
ed esponente del partito conservatore, è accusato di aver manipolato in Borsa i prezzi
di alcune azioni. Nel Paese, una legge prevede che le presidenziali possano essere
annullate qualora il vincitore venga condannato a una pena detentiva o ad una multa
di oltre mille dollari. Kosovo Il progetto dell’Unione Europea
di inviare una missione di 1.800 poliziotti e di giuristi in Kosovo è considerato
"illegale" dall’inviato russo per la provincia a maggioranza albanese Botsan-Khartchenko
se non sarà approvato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU. La difficile situazione
di Pristina potrebbe portare ad una “crisi incontrollabile”, secondo il Ministero
degli esteri russo, specie se sarà dichiarata l'indipendenza della provincia serba.
Somalia
- giornalista francese Il giornalista francese, Gwelaouen Le Gouil, rapito
ieri da tre uomini armati nella regione settentrionale di Puntland, in Somalia, sta
bene e la sua liberazione potrebbe essere imminente, lo riferiscono fonti somale.
Il reporter stava lavorando ad un’inchiesta sui clandestini che dalla Somalia si dirigono
nello Yemen attraverso il Golfo di Aden e sarebbe stato rapito, nel porto di Bossaso,
proprio da un gruppo di persone coinvolte nel traffico illegale degli emigranti somali.
I rapitori avrebbero chiesto 70 mila dollari per la liberazione del giornalista. Intanto,
fonti locali riferiscono che a sud della Somalia, al largo di Chisimaio, un cargo
italiano sarebbe stato attaccato da pirati. La Farnesina sta verificando la notizia.
Etiopia E’
giunta la smentita del governo etiopico riguardo l’uccisione di 215 soldati di Addis
Abeba da parte dei guerriglieri dell’Ogaden, regione dell’est del Paese africano,
da decenni in rivolta per l’indipendenza. I ribelli lottano per il ricongiungimento
con la Somalia.
Sudafrica - elezione presidente ANC Cominciata,
stamane in Sudafrica, la votazione per il nuovo presidente dell’African national congress
(ANC). Favorito il leader populista, Jacob Zuma, al centro delle cronache per le accuse
di corruzione e stupro, risalenti a due anni fa, dalle quali è stato poi assolto.
In caso di vittoria, Zuma sarà eletto nuovo presidente della Repubblica nel 2009.
Il presidente uscente dell’ANC, Thabo Mbeki,attuale capo dello Stato, si oppone all’elezione
del suo rivale puntando alla sua riconferma. La lotta fra i due leader sudafricani
per la guida del partito sta dividendo profondamente l’assetto dell’ANC, pilastro
dell’economia africana dalla fine dell’apartheid nel 1994. (Panoramica internazionale
a cura di Benedetta Capelli) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI no. 351 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.